Traffico illecito di rifiuti a Reggio Calabria e Cosenza: sigilli a società per 20 milioni


REGGIO CALABRIA E COSENZA - Nelle prime ore del 24 luglio 2024, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria hanno eseguito un provvedimento cautelare reale, emesso dal GIP di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia (DDA). L'operazione ha coinvolto le province di Reggio Calabria e Cosenza, portando al sequestro di beni e attività per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro.

Dettagli dell'operazione

Il provvedimento ha interessato 7 persone giuridiche e 2 persone fisiche, accusate di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti in concorso. Le misure cautelari comprendono:

  • Sequestro preventivo delle quote del patrimonio sociale e dell'intero compendio aziendale di 7 società ubicate nelle province di Reggio Calabria e Cosenza.
  • Sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente nei confronti di due imprenditori reggini, ritenuti i vertici dell'organizzazione criminale.

Le accuse

L'inchiesta ha documentato le attività illecite di imprenditori che gestivano direttamente le società coinvolte, operando senza le necessarie autorizzazioni per il trattamento e la trasformazione dei rifiuti in "materia prima seconda". Questi rifiuti venivano spediti ad altri imprenditori senza il preventivo trattamento, utilizzando il Documento di Trasporto (DDT) per farli risultare come merci, eludendo così i controlli sulla tracciabilità dei rifiuti e abbattendo i costi del loro corretto smaltimento.

L'organizzazione criminale

Gli imprenditori coinvolti, attraverso una rete di società, operavano nel traffico illecito di rifiuti, bypassando le normative ambientali. Questa attività permetteva loro di ridurre significativamente i costi di gestione dei rifiuti, a scapito dell'ambiente e della legalità.

Impatto dell'operazione

Il sequestro di beni mobili e immobili per un valore di 20 milioni di euro rappresenta un duro colpo per l'organizzazione criminale, interrompendo un'attività illecita che aveva rilevanti impatti negativi sull'ambiente e sulla salute pubblica.

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