FRANCESCO GRECO - Dopo l’ultimo Consiglio d’Europa, è quasi
certo: Fitto non sarà commissario UE.
Giorgia Meloni lo ha capito e fa la faccia
feroce a uso propagandistico. Ha cercato di
assumere una postura dopo aver avallato di
tutto di più nei due anni a Palazzo Chigi.
Troppo tardi. Ha perfino tentato di
ridiscutere scelte già fatte (Kaja Kallas),
incredibile gaffe, ipertrofia dell’io.
La complicità con la rieletta presidente
Ursula von der Leyen, la fedeltà canina a
tutti i paradigmi UE e NATO (armi
all’Ucraina, sanzioni alla Russia, addirittura
aiuti a Kiev per i prossimi dieci anni quando
gli analisti dicono che è un Paese disfatto:
sovranismo all’italiana) non bastano: resta
sempre una parvenu, ai margini se perfino
un agonizzante Macron batte le carte.
Fitto non sarà commissario perché troppo
doroteo, cioè opportunista, qualunquista, senza mai una posizione
netta. Per altro sopravvalutato: esigui i suoi
strumenti culturali prima che politici.
Ma questo sarebbe niente se non fosse
anche tiepidamente anti-Russia. Perché
proprio questa discriminante attraversa
come un fil rouge la vecchia nomenklatura
UE e quella in progress. Allineata sul Putin
animale, criminale, invasore, macellaio,
dittatore, autocrate, etc. Tutti si sentono
minacciati e il mainstream ha acconciato
una narrazione adeguata. Un sentiment
anti-Russia feroce, viscerale. Di chi lavora
per la guerra. Che alla fine è solo un grande
business.
Di Fitto si rintraccia solo una tiepida, di
maniera dichiarazione, datata e condivisa.
Tardi per fare outing: come dicevano nella
Roma imperiale: Tertium non datur. E prima
ancora nella Polis: Ethos Anthropoi
Daimon.
Vediamo. Il Segretario generale della
NATO uscente, Jens Stoltenberg (Ilaria
Cicinelli, ANSA, 28 novembre 2023): "Gli
alleati concordano sul fatto che l'Ucraina
diventerà un membro della Nato...
Continueranno a sostenere Kiev nel suo
percorso verso l'adesione”.
Il nuovo sulla stessa frequenza: “Mark
Rutte ha pronunciato uno dei discorsi più
duri nei confronti di Vladimir Putin. È una
scelta nel segno della continuità ... Massimo
sostegno a Volodymyr Zelenskij”
, (Giuseppe
Sarcina, Corriere della Sera, 26 giugno
2024).
In sintonia con Josep Borrell, già alto
rappresentante UE per gli esteri e la
sicurezza: “La guerra in Europa non è una
fantasia, prepariamoci alla difesa... L’UE è
entrata nella terza fase della storia, quella
della costruzione di una difesa comune nata
dalla guerra in Ucraina. La Russia è una
minaccia. Le spese per le armi saliranno al
4% del pil... La guerra certamente incombe
intorno a noi... La Russia minaccia
l’Europa”
, (Elena Dal Maso, Milano Finanza,
10 aprile 2024).
Degli istinti anti-Putin di Ursula inutile dire:
“Servono più armi, dobbiamo produrne
come fatto con i vaccini... Una guerra in
Europa forse non è imminente, ma non è
impossibile. Gli Stati devono capire che la
pace non è permanente e per questo l’UE
deve investire maggiormente in armi nei
prossimi 5 anni”
, (Gianni Rosini, Il Fatto
Quotidiano, 28 febbraio 2024).
Scontati quelli di Draghi, geniale, teorico
delle sanzioni europee a Putin e portato in
palmo di mano dal mainstream. (RaiNews.it,
31 maggio 2022): "Momento di massimo
impatto delle sanzioni alla Russia sarÃ
dall'estate... il Consiglio UE ha riaffermato
l’unità d’azione dell’intera alleanza, abbiamo
ribadito come la Russia non debba poter
vincere la guerra e come l’Ucraina sceglierÃ
la pace che vuole”.
Neo alto rappresentante per la politica
estera, Kaja Kallas (Tallinn, 1977) è un po’
italiana: anti Russia di pancia, il marito è un
imprenditore in affari con Mosca. Il bisnonno
fu spedito al gulag. La premier estone non può
mettere piede in Russia: è accusata di
“profanazione della memoria storica”
, ha
distrutto dai 200 ai 400 monumenti ai soldati
sovietici della II guerra mondiale. Replica:
«Segno che sto facendo la cosa giusta”.
Infine, il pigolio di Fitto (dal sito di Fratelli
d’Italia, 24 febbraio 2022). I co-presidenti
del gruppo ECR al Parlamento Europeo,
Raffaele Fitto (Italia) e il Prof. Ryszard
Legutko (Polonia), condannano con la
massima fermezza l’attacco non provocato
della Russia all’Ucraina. Fitto: “L’intero
Occidente deve ora mostrare unità . Una
risposta rapida, unita e decisa è l’unico
linguaggio che Putin deve comprendere. Il
mondo libero sia fermamente e
risolutamente dalla parte dell’Ucraina”.
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