Sfruttamento della prostituzione minorile: dieci arresti tra Bari e Lecce

BARI - Nelle prime ore del mattino, un'operazione coordinata dalla Squadra Mobile della Questura di Bari ha portato all'esecuzione di provvedimenti cautelari nei confronti di dieci persone, quattro donne e sei uomini, accusati di sfruttamento della prostituzione minorile.

Tra gli arrestati, quattro donne di età compresa tra i 21 e i 35 anni e due uomini di 25 e 29 anni sono stati tradotti in carcere. Sono accusati di aver indotto, favorito, sfruttato, gestito e organizzato la prostituzione di tre ragazze minorenni, traghettando un notevole guadagno dalle loro prestazioni sessuali offerte a una pluralità di clienti. Due clienti consapevoli della minore età delle ragazze sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre per un terzo cliente è stato disposto l'obbligo di dimora nel proprio Comune di residenza. Un gestore di una struttura ricettiva che tollerava l'esercizio abituale della prostituzione ha ricevuto la stessa misura cautelare.

Le indagini sono state avviate dalla Squadra Mobile di Bari, nel marzo 2022, a seguito della denuncia presentata dalla mamma di una 16enne, che ha notato comportamenti anomali nella figlia e riscontrato la sua frequentazione con una maggiorenne, descritta dalla voce pubblica come escort operativa nella regione delle Marche.

I pedinamenti, gli appostamenti, le intercettazioni, una pluralità di audizioni, comprese quelle delle minori coinvolte nella prostituzione, eseguite con l’ausilio di psicologhe, hanno consentito di acquisire gli elementi investigativi che hanno condotto all’operazione di polizia eseguita questa mattina. I fatti si sono consumati in alcune strutture ricettive, anche di lusso, delle province di Bari e BAT, a partire dal mese di ottobre del 2021. Le minorenni, all’epoca 16enni, sono state adescate ed introdotte nel mondo della prostituzione con la promessa, riscontrata, di facili guadagni, ove si consideri che alcuni clienti hanno pagato anche centinaia di euro per singole prestazioni sessuali.

Il danaro guadagnato con la prostituzione veniva utilizzato, dalle ragazze, per acquistare abiti, borse e cenare in ristoranti costosi, adottando le cautele utili a non far scoprire ai propri parenti le cospicue disponibilità economiche e gli acquisti eseguiti. Per la gestione dell’attività, venivano utilizzate utenze telefoniche dedicate, inserite in appositi annunci on line; vi era chi provvedeva alla prenotazione delle strutture ricettive, chi accompagnava le ragazze nelle camere e chi riceveva le telefonate dei clienti, fissando gli appuntamenti. Le maggiorenni tratte in arresto ed il 29enne barese sfruttatore attendevano in stanze attigue che le minorenni terminassero le loro prestazioni, per ricevere personalmente il danaro dai clienti e corrispondere alla ragazze la quota loro spettante, corrispondente al 50% della somma ricevuta. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

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