FRANCESCO GRECO - Sciarada bella ispida d’inizio anno: nel
tempo che ci è toccato in sorte, in cui
domina la scienza e la tecnologia nelle loro
infinite declinazioni, si impone, dal
particolare all’universale, e viceversa, ci
chiedono di credere per fede a tutti i diktat
di chi, quasi mai passando per il consenso
popolare, pretende di importi delle scelte.
Che il mainstream contiguo, cinghia di
trasmissione, e le classi politiche
addomesticate, tenute in scacco, si
premurano di farci bere. Con ostentata
arroganza, e spesso senza alcuna evidenza
scientifica, nemmeno formale, o talvolta
abborracciata e quanto meno sospetta.
Magari vorrebbero cercarla
successivamente.
Dettata dal mantra: Non avrete nulla e
sarete felici, già operativo, realtà: con gli
stipendi più bassi d’Europa e le pensioni da
fame e l‘inflazione, si vivacchia e basta.
Qualche esempio: la farina di grilli ieri e
oggi di larve, la carne sintetica, le case
green, le auto elettriche. Per citarne solo
alcuni.
Ci viene decantata la bontà della farina di
grilli da abili strategie di marketing. Spot
patinati (Nicole Kidman: ma lei l’ha
mangiata?) inclusi. Ma non le eventuali
controindicazioni sulla salute dei popoli.
Solo che essi stanno in campana e alla fine
decidono diversamente. Risultato: la farina
di grilli rimane sugli scaffali dei centri
commerciali ed è andata probabilmente al
macero. Istinto di conservazione.
E’ una forma di fede laica imposta con
violenza dagli interessi del business e delle
lobby presenti in tutti i Parlamenti.
Nessuno ci dice cosa può provocare la carne
sintetica data ai bambini per svezzarli ha
controindicazioni e se provocherà
patologie.
Né cosa può fare la farina di grilli e larve
nella dieta degli anziani. Magari le nostre
case stanno bene così e renderle green,
oltre che costoso, magari è inutile.
Solo che l’Europa non va per il sottile e
mette su una narrazione amplificata dai
media contigui per cui senza la qualifica
green la tua casa non la puoi vendere né
donare ai figli.
E’ il pensiero unico, bellezza! Le auto
elettriche sono buone a prescindere,
occorre fidarsi, nessun pensiero critico,
dubbio, sospetto. Nessuna dialettica
democratica fra scienza, produttori, popoli.
Crasi e afasia totale. Solo e sempre diktat.
Per chi solleva interrogativi è pronto
l’ostracismo a reti e gazzette unificate.
Zittito come terrapiattista, negazionista e
quant’altro.
I popoli hanno però il forte sospetto di
essere usati come cavie a costo zero per
testare prodotti e brand. Detta meglio: le
evidenze scientifiche si cercano dopo, a
posteriori: e se non si trovano? E se anzi se
ne trovano di avverse?
Allora ci sovviene la sindrome dell’eternit.
Che per decenni era cosa buona e giusta.
Infatti le nostre case ne erano piene. Poi si
“scoprì” che chi lavorava nelle aziende dove
si produceva si ammalava di asbestosi e
talvolta moriva. Ci furono processi,
imputati, sentenze, condanne. E adesso
siamo impegnati a ripulire le case,
ovviamente a spese nostre.
Diciamo questo alla vigilia del rinnovo del
Parlamento Europeo (giugno). Nel 2019
votò il 54%. E se ne prevedono ancora
meno, giovani soprattutto in modalità
astensione, se se n’è accorto persino
Mattarella nel discorso di fine anno. Solo
che ha denunciato l’effetto, non la causa: il
sistema/i elettorale: lo sbarramento al 4%
garantisce le caste ormai spremute, che
stanno portando il Paese al fallimento e
lascia fuori dalle istituzioni milioni di
cittadini, senza rappresentanza, specie i
millennials. Fatto gravissimo, che
delegittima le stesse istituzioni rendendole
fragili e distanti. E che non è legittimato:
fateci caso, le caste fameliche non sono
d’accordo su nulla, ma intesa perfetta sulle
soglie d sbarramento.
Le nuove generazioni vedono l’Europa
come un pianeta lontano anni-luce. Chi
voterà a giugno se si va avanti a diktat
censurando ogni tentativo di dialogo?
Magari i grilli e le larve sono buoni, anzi,
ottimi, ma occorre dimostrarlo a priori, con
qualche studio, anzi, con qualche dozzina di
studi.
Altrimenti l’idea e la percezione di Europa,
già deboli, svaniranno come nebbia col sole
del mattino.
0 Commenti