Meloni al Consiglio europeo, temi economici e ambientali sul tavolo: questione migranti ancora rinviata

(Alexandros Michailidis/Shutterstock)
Raggiungere una linea comune sulle grandi sfide che attendono l'Europa da qui a fine anno, senza entrare nel confronto aperto. Sembra essere questo l'obiettivo principale del Consiglio europeo di oggi e domani a Bruxelles, definito da un alto funzionario Ue un vertice "geo-economico", variegato per temi ma con alcuni fronti spinosi: la riforma del Fondo di stabilità Patto e il capitolo ambiente che comprende, tra l'altro, il dossier nucleare. Ed è su questi due aspetti che gli equilibri potrebbero rompersi.

Sebbene oggi il capitolo migranti all'ordine del giorno sia marginale, qualcuno sicuramente prenderà la parola. Lo faranno l'olandese Mark Rutte e la premier italiana Giorgia Meloni, lanciando l'allarme per la crisi tunisina sul tavolo della dirigenza. Presente a Bruxelles anche la segretaria del Pd Elly Schlein, per la prima volta a confronto con i socialisti europei.

L'Italia ha già posto sui tavoli europei un primo nodo: si tratta del Net Zero, condivisibile negli obiettivi, che ha bisogno di essere alimentato da risorse comuni. Roma su questo punto non è sola. Meloni ne ha parlato in un colloquio telefonico con il premier polacco - e suo alleato - Mateusz Morawiecki ma sono almeno una ventina le capitali Ue che condividono la linea italiana. E nella bozza delle conclusioni che i leader Ue adotteranno al termine del vertice compare un fondo di sovranità europeo, sul quale continuano le trattative.

In tema di Patto di Stabilità, invece, Roma è pronta a chiedere investimenti sul dossier che esige, specialmente per chi ha poco spazio fiscale, una flessibilità nel percorso del rientro del debito o una golden rule ad hoc per le risorse spese nella transizione e forse anche per la Difesa, altro settore sul quale Bruxelles vuole spingere sull'acceleratore.

Sarà preponderante anche il dibattito sulle tecnologie e fonti rinnovabili. Il nucleare sarà certamente sul tavolo e potrebbe essere inserito nelle conclusioni del summit. Il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz potrebbero affrontare il tema in un bilaterale ad hoc. Non è nemmeno escluso che, in quell'occasione, si affronti anche il dossier dello stop alle auto inquinanti dal 2035 su cui Roma è apertamente contraria.

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