NICOLA ZUCCARO - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai sensi dell'Art.88 della Costituzione, ha firmato il Decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati che è stato controfirmato dal presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi che resta in carica con l'esecutivo da egli presieduto per il disbrigo degli affari correnti.
E' quanto ufficializzato dallo stesso capo dello Stato nel tardo pomeriggio di giovedì 21 luglio 2002 che, visibilmente scuro in volto, non ha rinunciato a rivolgere un messaggio agli italiani - spiegando le ragioni dello scioglimento - e nel richiamare i Partiti alla responsabilità per una campagna elettorale costruttiva.
"Davanti alle Camere - ha evidenziato Mattarella - ci sono motivi molti importanti adempimenti da portare a compimento nell'interesse del Paese". A questa esigenza - ha aggiunto - si afferma l'attenzione nei tempi concordati del PNRR e nè può essere ignorata l'azione di contrasto alla Pandemia".
L'assenza di una prospettiva per la formazione di una nuova maggioranza, scaturita dalla discussione e dal voto con le modalità collegate, ha condotto - precisa Mattarella - a questa decisione.
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