Sciopero generale: previsti disagi in tutta Italia per trasporti, sanità e scuola


ROMA - Treni, metro, autobus, ma anche aerei e navi. Il settore dei trasporti aderisce, insieme ai lavoratori di scuola e sanità, allo sciopero proclamato per l'intera giornata di oggi. L'interruzione dei servizi varierà da città a città: ecco tutti i dettagli.

In particolare il settore ferroviario si ferma dalle 21 del 19 maggio fino alle 21 del 20 maggio, mentre per il Trasporto pubblico locale lo sciopero è di 24 ore “con modalità territoriali”.

Trenitalia ha reso noto che circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity. Saranno inoltre garantiti i collegamenti regionali nelle fasce pendolari (6.00-9.00 e 18.00-21.00). Anche nel resto della giornata, Trenitalia si impegna ad assicurare la quasi totalità dei collegamenti, con possibili leggere modifiche al programma dei treni. Italo Treno ha pubblicato sul suo sito una lista dei treni garantiti il 19 e il 20 maggio.

L’Enac ha comunicato che saranno garantiti i voli dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21, ma ha raccomandato di contattare comunque la compagnia aerea prima di raggiungere l’aeroporto.

Stop di 24 ore, da un’ora prima della partenza, del personale marittimo delle isole maggiori. Per le isole minori, sciopero dalle 00.01 alle 24. Si ferma anche il personale delle autostrade, dalle 22 del 19 maggio alle 22 del 20 maggio.

A Roma l'agitazione interesserà la rete Atac (bus, tram, metropolitana, ferrovie concesse) e le linee periferiche gestite dalla Roma Tpl. Il servizio sarà comunque regolare fino alle 8:30 e dalle 17 alle 20.

A Milano, Atm ha comunicato che le metropolitane sono garantite per tutta la giornata. Potrebbero esserci conseguenze sul servizio dopo le 18. Bus, tram e filobus potrebbero non essere garantiti dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18.

Lo sciopero generale è contro "una politica e un'economia di guerra" che "taglia salari e diritti". Nel segno dello slogan "Se non ora quando" ci saranno manifestazioni a Milano, Roma, Palermo, Venezia e molte altre città. Tra i promotori della protesta le sigle Cub, Sgb, Cobas. "La guerra va fermata - dice il segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli -. E' una vergogna e spalanca le porte a una crisi pesante che punisce lavoratori, pensionati, studenti, disoccupati".

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