Le accuse per gli imprenditori sono, a vario titolo, di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio, ed avrebbero contato sull'appoggio delle più pericolose cosche cittadine per accumulare enormi profitti illeciti, riciclati poi in fiorenti attività commerciali.
Nell'ambito dell'operazione, in cui sono stati impiegati oltre 100 carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, sono state anche sequestrate numerose aziende, centinaia di appartamenti e decine di terreni edificabili nel capoluogo, per un valore complessivo di oltre 50 milioni .
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