L’ultimo saluto a Michele Scarponi: presenti in cinquemila al suo funerale


di ANTONIO GAZZILLO - Si è tenuto ieri il funerale di Michele Scarponi, il ciclista vittima di un bruttissimo incidente stradale mentre si allenava in sella alla sua bici. Il destino lo ha chiamato proprio nel momento più importante della sua carriera, perché Michele era stato scelto per prendere il posto dell’infortunato Fabio Aru, nel ruolo di capitano nel Giro d’Italia.

Al campo di Filottrano, luogo del rito funebre, si sono presentate cinquemila persone per salutare per l’ultima volta quel ragazzo semplice ed umile che aveva imboccato la strada del successo e che rimarrà per sempre nei cuori di giovani, adulti e sportivi.

In prima fila era presente la squadra dell’Astana, per la quale Michele gareggiava, ma anche tanti personaggi dello sport come Peter Sagan, il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco, l’allenatore Roberto Mancini, suo caro amico, lo stesso Fabio Aru e il presidente del Comitato Regionale Marche della federazione ciclistica italiana Lino Secchi.

“ Michele è esempio di sacrificio, non per primeggiare ma per essere compagno; un esempio di collaborazione, dell’essere squadra” queste sono state le parole dell’arcivescovo di Ancona-Osimo cardinal Edoardo Menichelli, risuonate per tutta la platea e che hanno preceduto le lacrime e gli applausi al passaggio del carro funebre con il feretro.

La gente lo ha poi accompagnato fino al cimitero come segno di vicinanza, dove la famiglia ha chiesto di poterlo tumulare in privato.




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