8 marzo: tra proteste e scioperi, la lotta per i diritti delle donne continua


di ILEANA CIRULLI - Come 70 anni fa anche oggi, in occasione della festa delle donne, le femministe di tutto il mondo hanno indetto uno sciopero globale. Lanciata in Argentina, tale iniziativa ha visto - per tutto il corso della giornata - manifestazioni e iniziative varie da parte delle donne di circa 50 Paesi, tra cui l'Italia, rendendo questo 8 marzo il più politico della storia.

In Italia lo sciopero è stato indetto dall'Usb, al quale sono cresciute ora dopo ora le adesioni. Tuttavia, non tutti i sindacati hanno aderito a questo progetto: Cgil, Cisl e Uil, ad esempio, hanno preferito partecipare alle iniziative promosse dalla Confederazione Europea dei Sindacati - Ces - dedicate al tema della disparità salariale tra uomini e donne, senza organizzare scioperi. Tra gli aderenti a questo sciopero generale vi è stato il Consiglio nazionale forense. Il presidente dell'ordine dei legali milanesi, Remo Danovi, ha informato che oggi, a Milano, gli avvocati hanno incrociato le braccia per cinque minuti prima dell'inizio di ogni udienza per manifestare contro la violenza sulle donne.

"Vi ringrazio per la vostra quotidiana e, spesso, faticosa azione in favore di una società più equa, più accogliente, più solidale e più integrata", ha cominciato così Sergio Mattarella il suo discorso rivolto alle donne italiane: "Promuovere e difendere le donne, i loro diritti, la loro tutela, il loro lavoro, il loro inserimento nei processi decisionali, significa aprire concretamente prospettive di pace".

Questo 8 marzo 2017, quindi, verrà ricordato con pochi cioccolatini e mimose, rimpiazzati da vivaci proteste contro la violenza maschile sulle donne, le discriminazioni di genere e i femminicidi. Contro un mondo, da millenni, maschilista le donne lottano ancora più attivamente, rivendicando i loro diritti come "persone", e dicono: "BASTA!".

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