"Vittima di mille ingiustizie" la storia di una donna che ha conosciuto la prepotenza in tutte le fasi della vita

di ALESSANDRA HROPICH - "Vittima di mille ingiustizie" é la storia di mia sorella che ha conosciuto la prepotenza in tutte le fasi della vita: a scuola, il classico bullismo, in età adulta, la prepotenza tipica degli adulti. Molto avrebbe potuto fare Antonella se ne avesse parlato in casa, da piccola, non subendo ma ribellandosi. Ma purtroppo esiste in età scolastica e in generale, nella società, una pericolosa tendenza ad imitare i bulli, a fare gruppo con loro in modo da assicurarsi una certa sicurezza che in realtà non hanno. Perché va detto: i bulli sono persone fortemente insicure che tendono a sopraffare gli altri per dimostrarsi sicure di loro stesse.

L' errore commesso da mia sorella di non parlarne da ragazzina, poi da adolescente, fino alle scuole superiori, le ha creato un atteggiamento chiuso verso il prossimo e quindi poco portato ad esternare la rabbia e questo continua a penalizzarla anche oggi nel contesto lavorativo ove persone o colleghe insicure tendono o vorrebbero imporsi su di lei. Ovviamente oggi le cose non vengono taciute come in passato ma quel passato fatto di ragazzine e poi ragazze che non si piacevano fisicamente oppure ragazzine con grandi problemi familiari o altro, oggi le pesa notevolmente.

Il bullismo va combattuto sin dalle scuole, in età adolescenziale, ove i ragazzi prepotenti debbono essere messi in difficoltà e non aiutati dal resto della classe a fare le bravate ai danni di qualche compagno ritenuto più debole. Molto potrebbe fare la scuola perché i genitori difficilmente si interessano del problema di avere un figlio bullo o maleducato. I genitori tendono erroneamente a definire vivace o sveglio un ragazzino che prevarica gli altri.

L' insegnante potrebbe coinvolgere il ragazzo o la ragazzina isolati dal gruppo e farli parte dirigente, dimostrando al bullo che molto spesso si tende ad isolare quei compagni migliori di loro. Perché va detto che il bullo molto spesso non é un ragazzo studioso o particolarmente intelligente ma solo un grande insicuro e pieno di complessi di inferiorità che tende ad addossare su chi ritiene migliore.

Il bullismo e la prepotenza tenderei ad identificarli. Il termine bullismo lo menzioniamo per i ragazzi ma chi sono i bulli? Sono poi così tanto bimbi ingenui? Uno capace di tormentare uno o più compagni di classe con la forza della continuità, non lo definirei nemmeno bullo perché il bullo sa di ragazzino mentre é un prepotente e basta e va tenuto d' occhio, bocciando e mettendo in risalto ogni sua azione mirante a disturbare la vittima predestinata.

Se il problema non si risolve a scuola, quando si é piccoli, poi non dobbiamo meravigliarci di vedere ed incontrare una marea di prepotenti che ci scavalcano in fila al supermercato, al lavoro e ovunque.

Un libro che vuole essere di grande aiuto a chi soffre e a tutti coloro che vogliono mettere in seria difficoltà i prepotenti, con pochi ma giusti atteggiamenti, perché il prepotente, che tanto sembra forte in gruppo, in realtà, preso da solo, é l' individuo più debole che possiamo mai conoscere.

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