Trump smantella la riforma della finanza di Obama


di MARCO MONGELLI - La grande controriforma di Donald Trump arriva a Wall Street. La legge Dodd-Frank, varata dall’amministrazione di per scongiurare nuovo collassi provocati dagli abusi della finanza, ha i giorni
contati. Donald Trump questa volta ha firmato ordini e memorandum per dare il via alla demolizione
anziché alla costruzione di un «muro», quello delle regole per le banche. «Oggi firmiamo i principi
chiave per la regulation del sistema finanziario: taglieremo molto della Dodd-Frank», ha annunciato
dallo Studio Ovale apponendo il proprio nome in calce ai documenti.

I “principi quadro” - ai quali seguiranno altre azioni presidenziali e del Congresso a maggioranza
repubblicana, dove sta nascendo la nuova legge Choice Act - prescrivono al Dipartimento del Tesoro
e alle authority una revisione della riforma del 2010 che a quanto emerso ha molteplici obiettivi.

Ridimensionare il Financial Stability Oversight Council, il consiglio presieduto dalla Federal Reserve
che imbriglia società bancarie e non bancarie di importanza sistemica. Eliminare misure complesse
come i “living will”, i testamenti biologici degli istituti perché liquidino attività in caso di crack senza
ricorrere al contribuente. E, forse, sbarazzarsi della Volcker Rule, che preclude la speculazione con
capitali propri. La ragione? La finanza americana sarebbe ormai sicura e curata dagli scandali.

Un altro memorandum chiede al Dipartimento del Lavoro, che dovrebbe essere guidato dal magnate
dei fast food Andrew Puzder, che non è parte della Dodd Frank ma da aprile obbligherebbe broker
e consulenti nel settore da tremila miliardi del risparmio pensionistico ad agire nel rigido rispetto del
«miglior interesse» del cliente. L'argomentazione? Limiterebbe troppo, con le commissioni, la scelta
dei consumatori. Trump intende anche accelerare la riorganizzazione dei colossi dei mutui Fannie
Mae e Freddie Mac.

L’intero disegno di controriforma finanziaria ha un artefice ed è uno dei più stretti e potenti
collaboratori di Trump: ex direttore generale di Cohn ha assicurato gli scettici che siamo davanti a
«un ritorno al passato», semplicemente alla constatazione che «abbiamo le banche migliori e più
capitalizzate al mondo come le più appesantite da regolamentazioni».

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