Milano, 3 dicembre 2025 – Nuovo sviluppo nel caso di Ramy Elgaml, il 19enne morto lo scorso 24 novembre 2024 dopo lo schianto del suo TMax al termine di un inseguimento lungo otto chilometri. La Procura di Milano ha chiuso le indagini, per la seconda volta, in vista della richiesta di rinvio a giudizio per omicidio stradale a carico di Fares Bouzidi, che guidava lo scooter, e del carabiniere Antonio Lenoci, alla guida dell’ultima auto coinvolta nell’inseguimento.
Altri sei militari indagati
Nel nuovo atto complessivo dell’inchiesta compaiono anche altri sei militari, indagati a vario titolo per favoreggiamento e depistaggio, falsi in atti pubblici e false informazioni ai pm. Le accuse riguardano, in particolare, la cancellazione di video e file di testimoni e la redazione del verbale d’arresto di Bouzidi per resistenza a pubblico ufficiale, ritenuto falsificato perché non avrebbe menzionato l’urto tra lo scooter e l’auto dei militari, né la presenza di testimoni oculari e di riprese registrate da dashcam e bodycam.
Il carabiniere alla guida dell’auto, tra l’altro, è anche indagato per lesioni nei confronti di Bouzidi durante l’incidente.
Un atto complessivo per tutti gli indagati
Il nuovo avviso di chiusura indagini riguarda otto indagati, sette dei quali militari, e raccoglie tutte le imputazioni precedentemente suddivise in tre atti distinti. Si tratta di un passo preliminare alla richiesta di rinvio a giudizio.
Va ricordato che, dopo la prima chiusura delle indagini, la Procura aveva provato a ottenere dal gip una perizia in incidente probatorio per chiarire la dinamica dello scontro, dopo che le valutazioni del proprio consulente erano risultate discordanti rispetto a quelle degli inquirenti sulla responsabilità del carabiniere. L’istanza, tuttavia, era stata respinta due volte.

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