Pa, ok ai cinque decreti Madia. Via libera a riforma statali


di MARCO MONGELLI - Primo via libera del Consiglio dei ministri a cinque decreti attuativi della riforma P.a targata Madia che così arriva al traguardo. Tra le novità principali c'è il nuovo Testo Unico sul pubblico impiego, accompagnato dalla revisione del sistema di valutazione. Completano il pacchetto il documento unico per l’auto (una semplificazione per i cittadini che partirà dal giugno del 2018), la revisione dei ruoli delle forze di polizia e la riorganizzazione dei corpo dei vigili del fuoco. Dal consiglio dei ministri via libera anche al «decreto correttivo al codice degli appalti.

Madia: approvati ultimi decreti riforma, pronti a sblocco contratti

«Approvati ultimi decreti #riformaPA. Nuove regole per lavoro pubblico e soluzione a precariato storico». Così la ministra della P.a, Marianna Madia, via Twitter al termine del Cdm. Aggiungendo: «Sono pronta a fare la direttiva per iniziare il percorso per riaprire la stagione contrattuale ferma da diversi anni». La discussione sui decreti approvati oggi, comunque, resta aperta, perché quella odierna è la prima lettura di provvedimenti che poi dovranno andare al Consiglio di Stato e alle commissioni parlamentari, oltre a dover cercare l'intesa con gli enti territoriali.

La valutazione delle performance

Ogni amministrazione pubblica è tenuta a misurare e a valutare la performance con riferimento all'amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola e ai singoli dipendenti o gruppi di dipendenti. Gli organismi indipendenti di valutazione dovranno verificare l’andamento delle performance rispetto agli obiettivi programmati durante il periodo di riferimento e segnalare eventuali necessità di interventi correttivi. Viene riconosciuto, per la prima volta, un ruolo attivo dei cittadini ai fini della valutazione della performance organizzativa, mediante la definizione di sistemi di rilevamento della soddisfazione degli utenti in merito alla qualità dei servizi resi

Le misure anti-precariato

Tra gli altri obiettivi della riforma del pubblico impiego c’è il «superamento» del precariato, con una doppia mossa. La prima è un piano straordinario di assunzioni di chi ha maturato almeno tre anni di servizio anche non continuativo, da attuare con concorsi riservati per i precari che non hanno superato selezioni in passato; la seconda è lo stop alle co.co.co.

Articolo 18, resta reintegra: ma tetto indennizzo come privati

Sui premi di produttività decideranno i contratti nazionali, che dovranno però garantire differenziazioni in base alle pagelle dei dipendenti. Nelle Pa resterà in vigore l’articolo 18 vecchia maniera, ma i vizi procedurali non potranno azzoppare le sanzioni. Su un aspetto però ci si allinea al tetto massimo del privato: il risarcimento non potrà infatti superare le 24 mensilità.

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