EDITORIALEX - Salvini, immigrazione e pulizia, spazzare via le parole prima che si trasformino in fatti


di ALESSANDRO NARDELLI - Due giorni fa, nel corso della campagna di tesseramento condotta a Recco, il "leader" della Lega Nord, Matteo Salvini ha tuonato per l'ennesima volta, infervorandosi nel classico delirio razzista, affermando come sia necessario effettuare in Italia una pulizia «via per via, quartiere per quartiere" ed anche con l'utilizzo della forza se necessario, "perché ci sono interi pezzi d’Italia fuori controllo». Salvini ha poi continuato «Non vedo l’ora una volta al governo, di controllare i confini come si faceva una volta e usare le navi della Marina Militare per soccorrere e riportare indietro i finti profughi». 

Il famoso scrittore Stefano Benni affermava che "Bisogna assomigliare alle parole che si dicono. Forse non parola per parola, ma insomma ci siamo capiti". Ma, un antifascista e un pertiniano come me, non può liquidare quanto detto da questo novello Donald Trump "senza portafogli" come semplici parole gettate lì per guadagnare consensi. Sono affermazioni molto gravi quelle di Salvini, che riportano al triste aggettivo judenrein ("esente da giudei"), che caratterizzava quei luoghi in cui il regime Nazista aveva applicato proprio una pulizia «via per via, quartiere per quartiere, con l'utilizzo della forza" che aveva portato allo sterminio della popolazione ebraica attraverso la deportazione in campi di concentramento dove avveniva la conseguente soppressione. O che ricordano, ancora, la spaventosa guerra civile che negli anni '90 portò alla divisione della Jugoslavia, con un totale di 20.000 morti.

Oscar Wilde a proposito delle parole, spiegava come "La prima tragedia della vita sono le azioni, la seconda le parole. Le parole, forse, sono la peggiore. Le parole sono spietate", ma, affinché esse non si trasformino in fatti, bisogna tenere alta la guardia, non prendendole come vacue chiacchiere di un populista ma spazzarle viaspazz seminando la pace, a partire dai piccoli gesti quotidiani. Perché il popolo quando si unisce ha una carica incredibile, e le proteste contro Donald Trump in America insegnano. che se si vuole è possibile combattere con vibrante forza ogni tipo di estremismo, dei fatti e delle parole.

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