Buttarelli: "La protezione dei dati va globalizzata"

Diritto alla privacy e lotta al terrorismo: due principi fondamentali che inevitabilmente si intrecciano, a volte si intralciano, ma che devono assolutamente convivere. Per la sicurezza del popolo europeo e della comunità internazionale.
Il tema è stato al centro del dibattito che si è svolto lunedì scorso al G5 informale di Hannover, cui hanno preso parte il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, il premier inglese, David Cameron, il presidente francese, Francois Hollande, e la padrona di casa, la cancelliera tedesca, Angela Merkel. L'inquilino della Casa Bianca, come riporta il New York Times, ha lanciato un messaggio abbastanza chiaro sullo stato dell'arte: “Voglio dire ai giovani che amano la loro privacy e spendono molto del loro tempo su smartphone e internet: la minaccia del terrorismo è reale”. Ma, ha aggiunto Obama, “ho lavorato per riformare i nostri programmi di sorveglianza e assicurare che siano coerenti con lo stato di diritto e la difesa dei nostri valori, come la privacy, anche al di fuori degli Stati Uniti”. Perché “abbiamo a cuore la riservatezza dei cittadini europei, non solo quella degli americani”, ha proseguito il presidente Usa.
Ad Hannover era presente anche, tra gli altri, Giovanni Buttarelli, il Garante europeo della protezione dei dati. Il magistrato italiano, tra i massimi esperti continentali in materia, ha spiegato nel suo intervento alla Conferenza di Berlino, che “il mondo digitale è globalizzato”, dunque anche “la protezione dei dati dovrebbe essere globalizzata”. I rappresentanti delle istituzioni Ue, pur sottolineando la vicinanza di alcune leggi dei singoli Stati a quella americana, hanno comunque condiviso l'idea di dover colmare gap importanti, come quello di istituire una legge federale sulla privacy.

Posta un commento

0 Commenti