Mattarella: "Il pensiero va anzitutto alle difficoltà e alle speranze degli italiani"

ROMA. "Il pensiero va anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. È sufficiente questo", le prime parole di Sergio Mattarella dopo aver ricevuto dalla presidente della Camera Laura Boldrini l'annuncio dell'elezione a capo dello Stato.
Il giudice della Corte costituzionale Sergio Mattarella è  stato eletto al quarto scrutinio, con 665 voti, superando ampliamente il quorum necessario di 505 (la maggioranza assoluta dei 1009 grandi elettori).
Ferdinando Imposimato ha ottenuto 127 voti, Vittorio Feltri 46, Stefano Rodotà 17, Emma Bonino, Antonio Martino, Giorgio Napolitano e Romano Prodi 2. I voti dispersi sono stati 14, le schede bianche 105, le nulle 13.
Mattarella è stato eletto presidente della Repubblica al quarto scrutinio, come i suoi predecessori Luigi Einaudi (capo dello stato dal 12 maggio 1948 all'11 maggio 1955), Giovanni Gronchi (11 maggio 1955-11 maggio 1962) e Giorgio Napolitano (nel primo mandato, 15 maggio 2006-22 aprile 2013). Nelle precedenti 12 elezioni del presidente della Repubblica, solo in tre occasioni si e' raggiunto il quorum dei due terzi al primo scrutinio. E' il caso di Enrico De Nicola, presidente dall'1 gennaio 1948 al 12 maggio 1948, di Francesco Cossiga, in carica dal 3 luglio 1985 al 28 aprile 1992, e di Carlo Azeglio Ciampi, presidente dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006.
Per il secondo mandato di Napolitano (in carica dal 22 aprile 2013 al 14 gennaio 2015) sono serviti sei scrutini, nove per Antonio Segni (11 maggio 1962-6 dicembre 1964). Sedici le votazioni necessarie per Sandro Pertini (9 luglio 1978-29 giugno 1985) e Oscar Luigi Scalfaro (28 maggio 1992-15 maggio 1999), ventuno per Giuseppe Saragat (29 dicembre 1964-29 dicembre 1971) e addirittura 23 per il suo successore Giovanni Leone (29 dicembre 1971-15 giugno 1978).

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