Actionaid, da 40 anni in lotta contro fame e povertà


di Francesco Greco - Da 40 anni in lotta contro la fame, la povertà, le ingiustizie e l’esclusione sociale che le provocano. E’ la mission che s’è data di ActionAid, organizzazione internazionale indipendente che opera in oltre 40 nazioni in tutti i Continenti, in sintonia con le comunità più povere e marginali del pianeta.

   ActionAid nacque in Gran Bretagna nel 1972 e nel 1989 sbarcò in Italia. Da allora raccoglie fondi per sostenere progetti in 30 Paesi sparsi in Africa, Asia e America Latina: una ricaduta virtuosa che migliora le condizioni esistenziali di oltre 174mila bambini, le loro famiglie, le comunità di appartenenza, che coinvolge circa 700mila persone. “Con la strategia 2012 - 2017 "Italia, Sveglia!" – spiega Nicoletta Riccardi, responsabile Bari-ActionAid ha scelto di approfondire il proprio impegno in Italia e lavorare a livello locale attraverso un Programma di Radicamento Territoriale che vede la presenza "sul campo" di referenti territoriali”.


Domanda: Voi coltivate un sogno che rasenta l’utopia…  

Risposta: “L'obiettivo di ActionAid è un mondo senza povertà e ingiustizie, in cui ciascuno possa godere dei propri diritti fondamentali e condurre una vita dignitosa. ActionAid promuove i diritti umani fondamentali, quali istruzione, salute, il diritto al cibo, i diritti delle donne, la governante, e lo fa sia rafforzando i gruppi, le comunità e le associazioni nel mondo, sia dialogando con istituzioni nazionali e internazionali, imprese e organizzazioni della società civile”.

D. In che modo ActionAid fa interagire Paesi ricchi e poveri? 

R. “Per uno sviluppo concreto e duraturo delle comunità con cui lavora, ActionAid realizza programmi a lungo termine in Asia, Africa e America Latina. Coinvolge anche nei Paesi più ricchi cittadini, imprese e istituzioni, evidenziandone le responsabilità nei confronti delle comunità più emarginate del Sud del mondo. Operiamo grazie all’impegno di migliaia di persone che contribuiscono con il proprio attivismo e le proprie donazioni”.

D. Sul territorio regionale come vi muovete?

R. “ActionAid a Bari intende favorire l'attivismo delle comunità locali; lavorare con associazioni già presenti sul territorio; sviluppare un sentimento di solidarietà internazionale superando la dinamica Nord/Sud o Paesi ricchi/Paesi poveri mettendo in pratica l'esperienza maturata dal network in altri paesi; articolare la narrazione attorno ai concetti di esclusione sociale e rivendicazione”

D. Come siete strutturati nel mondo, in Italia e in Puglia?

R. “Nel mondo ActionAid conta 6 uffici del Segretariato internazionale, più di 50 sedi nazionali in 4 continenti ed è membro di più di 100 network. Lo staff dell'intero network è composto da 2.700 persone, di cui l'85 % proveniente dal sud del mondo. In Italia l'organizzazione può contare su 27 soci, 74 persone di staff, 142.329 sostenitori e 200 attivisti organizzati in 23 gruppi sparsi in tutta Italia (2010). In Puglia ci sono tre gruppi di attivisti ActionAid nelle province di Bari, Taranto e Lecce e la mia presenza in qualità di Referente Territoriale su Bari”.

D. Come i cittadini possono sostenere i vostri progetti?

R. “Visitando il nostro sito www.actionaid.it si possono scoprire le diverse modalità per sostenere le attività che ActionAid realizza nei Paesi in via di sviluppo e in Italia. Per chi vive in Puglia ed è interessato ad "attivarsi", a mettersi e a metterci in gioco, può contattarmi tramite un'email (bari@actionaid.org) e Facebook (Referente Territoriale Bari)”.

D. Al momento a quale progetto state lavorando?

R. “Col Consorzio Puglia in Masseria stiamo realizzando il progetto Io Mangio Tutto: No al Cibo Nella Spazzatura, percorso di educazione alimentare di comunità, col sostegno della Regione Puglia – Area Politiche per lo Sviluppo Rurale e della Provincia di Bari – Assessorato all’Agricoltura. Questo progetto prevede un innovativo percorso di educazione alimentare per alunni delle scuole primarie e rispettive famiglie con un focus sul diritto al cibo che comprende un aspetto divulgativo-formativo e uno ludico-creativo, da realizzarsi in 3 fasi: la prima nelle scuole primarie, la seconda in ambito domestico e la terza nelle masserie didattiche. A conclusione sarà organizzato un evento pubblico, occasione di condivisione e restituzione. L’obiettivo è di sensibilizzare gli alunni delle scuole primarie e coinvolgere attivamente le loro famiglie sul tema della fame nel mondo e del problema dello spreco alimentare, al fine di collegare una corretta e consapevole alimentazione e la valorizzazione dei prodotti locali alle dinamiche globali di diritto al cibo. Il progetto durerà 9 mesi e sarà realizzato con le bambine e i bambini di 12 classi (IV elementare) della Provincia di Bari insieme alle loro famiglie”.

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