Milano, uccide l’ex moglie a coltellate: arrestato Luigi Morcaldi


Milano – “Devi andare via da casa mia”, avrebbe detto Luigi Morcaldi prima di scagliare 14 coltellate contro l’ex moglie Luciana Ronchi, deceduta dopo ore di agonia all’ospedale Niguarda nella serata di mercoledì 22 ottobre. La frase lascia ipotizzare sia un movente economico sia la possibilità di premeditazione del delitto.

Secondo le testimonianze di vicini e conoscenti, il 64enne si appostava da settimane sotto l’appartamento di via Grassini, nel quartiere di Bruzzano, periferia nord di Milano, dove viveva Luciana Ronchi.

“È stato un momento, l’ho vista e… non so spiegare perché l’ho fatto”, ha dichiarato Morcaldi davanti al pubblico ministero Giovanni Tarzia. “Sono un assassino e un fallito”, ha aggiunto, attribuendo alla ex moglie e alla famiglia le responsabilità del proprio fallimento personale, relazionale ed economico.

Nell’auto dell’uomo, rinvenuta in un parcheggio davanti al Parco Nord dove è stato catturato poche ore dopo l’aggressione, è stata trovata una lettera indirizzata all’ex moglie e al figlio, intitolata “La torta avvelenata”. Secondo il decreto di fermo, nella missiva Morcaldi riversava su di loro rabbia e frustrazione.

Liti per motivi economici erano già state frequenti in passato. Nel 2022, le forze dell’ordine erano intervenute nella loro abitazione dopo un episodio in cui Morcaldi, armato di martello, distrusse mobili come gesto di ripicca per la separazione.

In passato aveva gestito un bar insieme alla moglie e, successivamente, lavorato come badante, ma negli ultimi mesi sembra non avesse più un’occupazione stabile. Un box vicino alla casa dell’ex, che Morcaldi avrebbe visto pochi giorni prima insieme al nuovo compagno della donna, potrebbe aver scatenato l’aggressione. Tuttavia, davanti al magistrato non è riuscito a spiegare perché abbia raggiunto l’appartamento in scooter portando con sé un coltello, poi ritrovato in un cestino del Parco Nord.

L’uomo è accusato di omicidio aggravato dalla relazione affettiva terminata. Gli investigatori stanno ricostruendo i giorni precedenti il delitto per accertare eventuali elementi di premeditazione. Nelle prossime ore il pm dovrebbe chiedere al giudice la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere.

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