Vertice dei Volenterosi a Parigi: nuove pressioni su Mosca, sfida diplomatica tra Zelensky e Putin


PARIGI
 – Si è conclusa nella capitale francese la riunione della coalizione dei Volenterosi per l’Ucraina, che ha visto la partecipazione di 35 leader mondiali, alcuni in presenza e altri in videoconferenza. Un summit ad alta tensione, segnato dalle dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, del presidente francese Emmanuel Macron e dall’intervento a distanza del presidente Usa Donald Trump.

“La coalizione è molto attiva anche sul piano militare, ci sono già passi concreti”, ha dichiarato Zelensky, ringraziando gli alleati per il sostegno. Macron ha ribadito la linea dura: “Se la Russia continua a rifiutare negoziati di pace concreti, noi adotteremo ulteriori sanzioni e daremo risposte chiare”.

A sorpresa, Trump è intervenuto con un messaggio diretto agli europei: “Stop immediato all’acquisto di petrolio russo”, ha esortato l’ex presidente americano, promettendo nuove iniziative diplomatiche nei prossimi giorni, incluso un colloquio con Vladimir Putin. L’Italia, rappresentata da Giorgia Meloni in collegamento, ha sottolineato la necessità di un cessate il fuoco: “Supportiamo ogni passo verso la pace, ma l’Italia non invierà truppe in Ucraina”.

Zelensky-Putin, sfida a distanza

Lo zar ha provato a ribaltare la narrativa, invitando Zelensky a recarsi a Mosca “se davvero è pronto” a un incontro. Kiev ha bollato la proposta come “inaccettabile”: “Se Putin mi invita a Mosca – ha replicato Zelensky – non vuole un incontro, vuole solo propaganda”. Putin ha comunque parlato di “spiragli per la fine della guerra” se prevarrà il buonsenso, avvertendo però che “in caso contrario raggiungeremo i nostri obiettivi con mezzi militari”.

Xi mostra i muscoli a Pechino

Intanto, a migliaia di chilometri di distanza, Pechino ha ospitato una maxi parata militare destinata a marcare la centralità del Dragone nello scacchiere internazionale. Davanti a Vladimir Putin, al leader nordcoreano Kim Jong-un e ad altri alleati, Xi Jinping ha sfilato con un abito in stile Mao proclamando: “L’ascesa della nazione cinese è inarrestabile. Il mondo deve scegliere tra guerra e pace”.

Non è mancato il bilaterale tra Putin e Kim, con un messaggio provocatorio: “Insieme contro il nazismo moderno”. La Casa Bianca ha reagito accusando i due leader di “cospirare contro gli Stati Uniti e i suoi alleati”.

Presente a Pechino anche l’ex premier italiano Massimo D’Alema, fatto che ha sollevato immediate polemiche. “È grave”, ha commentato Carlo Calenda, leader di Azione.

Il mosaico geopolitico si fa dunque sempre più complesso: all’unità mostrata dai Volenterosi a Parigi si contrappone l’asse sempre più saldo tra Mosca, Pechino e Pyongyang.

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