Varsavia, 10 settembre 2025 – Nella notte la Polonia ha abbattuto diversi droni russi che avevano violato lo spazio aereo nazionale durante un massiccio attacco contro l’Ucraina. L’episodio ha portato alla chiusura temporanea di quattro aeroporti, incluso lo Chopin di Varsavia, principale scalo del Paese.
Il comando delle forze armate ha definito l’operazione “un atto di aggressione senza precedenti” e “una minaccia concreta per la sicurezza dei cittadini”. Le autorità polacche hanno confermato di aver intercettato sette droni e di aver rinvenuto anche i resti di un missile di origine non identificata.
“Questa situazione ci pone tutti più vicini a un conflitto aperto, più vicini che mai dalla Seconda guerra mondiale”, ha dichiarato il premier Donald Tusk, annunciando l’intenzione di invocare l’articolo 4 della Nato.
Sul piano internazionale, Varsavia intensifica i contatti diplomatici: Tusk avrà colloqui con Rutte, Starmer, Macron e Meloni, mentre il presidente USA Donald Trump sentirà il presidente polacco Karol Nawrocki.
Mosca respinge le accuse, definendo la vicenda “una provocazione su larga scala” e accusando Ue e Nato di “lanciare accuse infondate quotidianamente”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito che l’ingresso di droni russi nello spazio aereo polacco costituisce “un precedente estremamente pericoloso per l’Europa”.
Durissime anche le reazioni in Italia: da Lubiana, il presidente Sergio Mattarella ha parlato di episodio “gravissimo”, sottolineando il rischio di “un baratro di violenza incontrollata” e richiamando le “dichiarazioni minacciose del Cremlino ai Paesi europei”.
La premier Giorgia Meloni ha espresso “piena solidarietà alla Polonia”, mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto, da Londra, ha ribadito che “gli aerei italiani fanno parte della Nato e sono pronti a difendere gli alleati”. Crosetto ha inoltre denunciato le forme di “guerra ibrida” condotte dalla Russia, dagli attacchi informatici alla disinformazione, definendole “attacchi alle nostre democrazie non diversi da quelli militari che vediamo ogni giorno contro l’Ucraina”.
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