Washington / Crimea – 1 agosto 2025
Nuove tensioni tra Stati Uniti e Russia sullo sfondo del conflitto in Ucraina. In un’intervista esclusiva con Rob Finnerty, conduttore del programma “Finnerty”, trasmesso da Newsmax, il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che “due sottomarini nucleari USA sono più vicini alla Russia”, lasciando intendere un chiaro messaggio di deterrenza nei confronti del Cremlino.
“Un ex presidente della Russia, oggi a capo di uno dei consigli più importanti, Medvedev, ha detto cose molto brutte, parlando di nucleare. E quando si nomina la parola ‘nucleare’, sapete, i miei occhi si illuminano e dico: ‘Meglio stare attenti’, perché è la minaccia suprema”, ha affermato Trump, con il suo consueto tono provocatorio ma allarmante.
Esplosioni in Crimea e droni su territorio russo
Le dichiarazioni dell’ex presidente arrivano in un momento di crescente instabilità. Nelle ultime ore, una serie di esplosioni sono state udite in diverse città della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014 ma al centro delle attuali operazioni militari. Secondo fonti ucraine non ufficiali, si sarebbe trattato di attacchi mirati a infrastrutture militari russe, anche se da Mosca non è ancora arrivata una conferma ufficiale.
Parallelamente, un massiccio attacco con droni sarebbe stato condotto da forze ucraine su obiettivi militari all’interno del territorio russo, presumibilmente nelle regioni di confine. Alcuni video, circolati sui social media, mostrano esplosioni e incendi notturni, ma la censura russa ne limita la diffusione e la verifica indipendente risulta difficile.
Escalation diplomatica e militare
Le parole di Trump, anche se provenienti da un ex presidente, si inseriscono in un clima già surriscaldato dalle tensioni internazionali. La presenza di sottomarini a propulsione nucleare statunitensi in aree prossime al territorio russo rappresenta un chiaro segnale strategico, in linea con la dottrina della deterrenza ma anche con un’escalation preoccupante.
Dmitrij Medvedev, menzionato da Trump, è oggi vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo e da mesi rilascia dichiarazioni sempre più aggressive, paventando l’uso di armi nucleari tattiche nel contesto ucraino.
L’ombra della minaccia nucleare
Il termine “nucleare”, evocato sia da Medvedev che da Trump, torna a occupare il centro del dibattito geopolitico. E mentre le diplomazie tacciono, gli arsenali si muovono, e i fronti caldi — dalla Crimea al confine orientale russo — restano instabili e ad altissimo rischio.
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