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GAZA CITY - Almeno due giornalisti e tre cameraman di Al Jazeera sono morti a Gaza City in quello che l’emittente definisce “un attacco israeliano mirato” contro una tenda del suo staff allestita fuori dall’ospedale al-Shifa. Le vittime sono Anas al-Sharif, Mohammed Qreiqeh, Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa, nomi che si aggiungono ai quasi 200 reporter uccisi dall’inizio della guerra, secondo Reporter senza frontiere.
L’Idf ha confermato di aver preso di mira Anas al-Sharif, 28 anni, accusandolo di essere un “capo di una cellula terroristica di Hamas” e di “spacciarsi per giornalista”. Nei suoi ultimi post su X, al-Sharif documentava bombardamenti israeliani su Gaza. Dopo la sua morte, sul suo profilo è apparso un testo scritto in precedenza, in cui chiedeva di “non dimenticare Gaza”.
Il Comitato per la protezione dei giornalisti ha denunciato “una campagna diffamatoria” dell’esercito israeliano contro al-Sharif, accusando Israele di etichettare giornalisti come attivisti “senza prove credibili” e di violare il principio che li considera civili da non colpire.
Il caso si inserisce in un rapporto già teso tra Tel Aviv e Al Jazeera: nel maggio 2024 Israele aveva vietato le trasmissioni dell’emittente e chiuso i suoi uffici, sostenendo che diversi suoi reporter a Gaza fossero “agenti” di Hamas.
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