Ceparana, La Spezia – Una tragedia ha sconvolto Ceparana, frazione di La Spezia, il 13 agosto, quando Umberto Efeso, 57 anni, autotrasportatore originario di Taranto, ha ucciso con tre coltellate al fianco la sua ex moglie, Tiziana Vinci, 54 anni, anche lei originaria di Taranto.
L’uomo, indagato per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, si è costituito poche ore dopo il delitto, presentandosi spontaneamente alla caserma dei Carabinieri di Ceparana.
Secondo le prime ricostruzioni, negli ultimi due anni il rapporto tra i due era stato segnato da minacce e comportamenti ossessivi. La donna aveva denunciato l’ex marito, ottenendo un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento e l’obbligo per Efeso di indossare un braccialetto elettronico con limite di 500 metri dalla vittima.
Proprio quel dispositivo, da dieci giorni, risultava malfunzionante. I Carabinieri avevano segnalato il problema all’azienda fornitrice, ma al momento del delitto nella villa di via Genova il braccialetto non era stato trovato, e neanche l’unità gemella che Vinci avrebbe dovuto portare con sé. L’avvocato difensore di Efeso, Andrea Buondonno, ha dichiarato che l’indagato aveva segnalato personalmente il guasto ai militari: “Mi chiamava per dire che il braccialetto si scaricava e, se incontrava incidentalmente la moglie, non suonava”.
Il giorno del delitto Efeso è entrato indisturbato nella villa dove la donna lavorava come collaboratrice domestica. Conosceva già il luogo, avendo svolto in passato alcuni lavori, e il suo ingresso non ha destato sospetti. Dopo un breve litigio, ha estratto un coltello a serramanico e ha colpito la donna tre volte al fianco, uccidendola.
Subito dopo il gesto, Efeso è fuggito in auto, per poi costituirsi con una telefonata ai Carabinieri. “Volevo solo parlare con lei… non so cosa ho fatto”, avrebbe dichiarato all’avvocato.
Attualmente Efeso si trova nel carcere di La Spezia, in attesa dell’udienza di convalida del fermo davanti al gip Claudia Merlino.
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