2 agosto ’80: 45 anni fa, la Strage alla Stazione di Bologna

NICOLA ZUCCARO – Il 2 agosto 1980 alle 10:25, presso la sala d’aspetto di seconda classe della Stazione Centrale di Bologna, un ordigno a tempo contenuto in una valigia venne fatto esplodere, causando il crollo dell’ala ovest del fabbricato ferroviario. La bomba, composta da 23 kg di esplosivo, da una miscela di 5 kg di tritolo e dal T4 (detto “Compound B”) e potenziata da 18 kg di gelatinato (nitroglicerina a uso civile), fu sistemata a circa 50 cm d’altezza su un tavolino portabagagli sotto il muro portante della sala, al fine di aumentarne gli effetti dell’onda d’urto dell’esplosione. Essa fu potente e violenta, tanto da devastare il parcheggio dei taxi antistante la stazione e da investire il treno Adria Express 13534 Ancona-Basilea, che in quel momento era in sosta sul primo binario.

L’esplosione, che provocò la morte di 85 persone e il ferimento di 200, richiese l’immediata attivazione della macchina dei soccorsi. Furono in molti, tra cittadini e viaggiatori presenti a terra, a prestare i primi soccorsi in attesa dell’arrivo dei soldati, che spalarono ininterrottamente per cercare vite umane presenti sotto le macerie dell’ala distrutta dall’esplosione.

Dato il gran numero di feriti, non essendo sufficienti i mezzi di soccorso per il trasporto verso gli ospedali cittadini, si decise di impiegare anche il bus 37 della linea urbana per trasportare i feriti e le vittime della strage presso i rispettivi obitori. Il veicolo precedentemente menzionato, insieme all’orologio della stazione fermo alle 10:25, ora dell’attentato, è il simbolo della Strage del 2 agosto 1980.

Quarantacinque anni dopo questa strage che funestò il primo sabato del mese tradizionalmente dedicato alle ferie, il 1° luglio 2025 la Corte di Cassazione, condannando in via definitiva all’ergastolo l’ex militante di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini in quanto esecutore materiale dell’attentato, e l’ex capitano dei Carabinieri Piergiorgio Segatel per depistaggio, ha contribuito a rendere parzialmente chiara la verità su quanto accadde a Bologna il 2 agosto 1980.

Di questo efferato atto terroristico, ritenuto dagli inquirenti il punto più alto della Strategia della tensione che sconvolse l’Italia negli anni ‘70, permangono diverse zone d’ombra, quali la provenienza dell’ordigno utilizzato e la regia che ideò e progettò questa strage nei minimi dettagli.

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