GAZA – Non si ferma il bilancio di sangue nella Striscia di Gaza. Secondo fonti mediche locali, almeno 27 palestinesi sono rimasti uccisi dall’alba di oggi a seguito di nuovi attacchi israeliani, come riportato da Al Jazeera. Si aggrava così una situazione umanitaria già drammatica, mentre la comunità internazionale intensifica le pressioni per una soluzione diplomatica.
Verso il riconoscimento della Palestina: si allarga il fronte internazionale
Dopo Francia e Gran Bretagna, anche i ministri degli Esteri di Canada, Australia, Finlandia e Portogallo hanno annunciato che i rispettivi governi stanno valutando il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina. Una mossa che sta suscitando reazioni forti, in particolare dagli Stati Uniti.
Il presidente americano Donald Trump, tramite Truth Social, ha dichiarato che una simile decisione da parte del Canada potrebbe bloccare un importante accordo commerciale con Washington, ribadendo il fermo sostegno degli USA a Israele.
Nel frattempo, l’inviato speciale americano Witkoff è tornato in Israele dopo mesi di assenza, segno di un possibile tentativo di riattivare il dialogo diplomatico nella regione.
Meloni e Mattarella: doppio intervento italiano sulla crisi
Anche l’Italia è intervenuta ufficialmente. La premier Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, durante il quale ha ribadito “la necessità di porre immediatamente fine alle ostilità”, definendo la situazione “insostenibile e ingiustificabile”.
Parole forti sono arrivate anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale ha denunciato l’ennesima spirale di violenza nella Striscia:
“È difficile vedere un’involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere in maniera indiscriminata”, ha affermato il Capo dello Stato, aggiungendo che “ridurre alla fame un’intera popolazione è disumano”.
Mattarella ha poi lanciato un monito sull’antisemitismo in Italia, segnalando che esso “riaffiora, alimentato anche da stupidità”, ma ribadendo che la condanna di Israele non può tradursi in odio verso gli ebrei.
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