Gaza, aiuti umanitari distrutti: Israele sotto accusa. Pressioni internazionali per porre fine alla crisi


Tel Aviv/Gaza –
L’emittente israeliana Kan, citando fonti militari, ha rivelato che l'IDF (Esercito israeliano) ha distrutto decine di migliaia di aiuti umanitari, tra cui ingenti quantità di cibo destinato alla popolazione di Gaza, ormai andato a male dopo settimane di stallo. I beni si trovavano bloccati sul lato palestinese del valico di Kerem Shalom, senza possibilità di essere distribuiti.

L’episodio ha scatenato forti critiche a livello internazionale, in un contesto umanitario già drammatico per la Striscia, stremata da mesi di guerra, assedi e difficoltà di accesso ai beni essenziali.

Pressioni da Francia, Germania e Regno Unito

In una dichiarazione congiunta, Francia, Germania e Regno Unito hanno espresso profonda preoccupazione per la situazione nella Striscia di Gaza, chiedendo a Israele di revocare immediatamente le restrizioni all’ingresso degli aiuti umanitari.

Le tre potenze europee hanno parlato apertamente di una "catastrofe umanitaria", sottolineando come la popolazione civile stia pagando il prezzo più alto del conflitto. Il monito è chiaro: occorre un cambio di passo immediato da parte di Tel Aviv per evitare un collasso totale delle condizioni di vita a Gaza.

Trump attacca Macron sul riconoscimento della Palestina

Nel frattempo, sul fronte politico-diplomatico, si registra una nuova tensione tra Stati Uniti e Francia. Il presidente americano Donald Trump ha risposto duramente alle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che aveva espresso apertura al riconoscimento della Palestina.

"Quel che dice Macron non ha alcun peso", ha tagliato corto Trump, raffreddando ogni possibilità di una linea comune sull’argomento nel campo occidentale.

Anche Italia, Regno Unito e Germania sembrano frenare su un eventuale riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese, preferendo mantenere una linea diplomatica più cauta.

Una crisi senza soluzioni all’orizzonte

La distruzione degli aiuti a Kerem Shalom rappresenta l’ennesimo simbolo di una crisi umanitaria senza via d’uscita, aggravata dal blocco dei flussi di soccorso e dal protrarsi di una situazione di conflitto aperto.

Con la comunità internazionale divisa sul da farsi, cresce la pressione sulla leadership israeliana affinché venga ripristinato il canale umanitario e si evitino ulteriori tragedie ai danni della popolazione civile di Gaza.

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