Italia-Moldavia 2-0: vittoria opaca per Spalletti, si chiude con dubbi il suo ciclo in azzurro


REGGIO EMILIA - Si conclude con una vittoria poco convincente l’esperienza di Luciano Spalletti sulla panchina della Nazionale italiana. Dopo la pesante sconfitta contro la Norvegia, gli Azzurri superano 2-0 la Moldavia, mantenendo vive – seppur con affanno – le speranze di qualificazione diretta ai prossimi Mondiali. Una prestazione, però, tutt’altro che esaltante, che non cancella le incertezze di un gruppo ancora alla ricerca di un’identità.

Primo tempo: brivido iniziale, poi ci pensa Raspadori

Allo stadio che lo ha visto debuttare in Serie A, Giacomo Raspadori è il protagonista più positivo della serata. La Moldavia, sorprendentemente, parte meglio e al 9’ segna con Nicolaescu, che colpisce di testa su un bel cross di Reabciuk. Il gol, però, viene annullato per fuorigioco, tra il sollievo generale degli italiani, apparsi lenti e passivi nell’azione.

L’Italia cresce lentamente, ma fatica a costruire gioco fluido. Retegui si muove molto ma è spesso isolato in area, mentre Dimarco prova qualche affondo dalla sinistra senza troppa incisività. Alla fine è proprio Raspadori a sbloccare il risultato al 40’, approfittando di un disimpegno errato di Ionita per trafiggere il portiere moldavo con un destro secco e preciso.

Secondo tempo: ritmo basso, ma arriva il raddoppio

Nella ripresa l’Italia gestisce, ma senza mai impressionare. La Moldavia resta in partita, rendendosi ancora pericolosa con qualche sortita in contropiede, troppo spavalda rispetto al divario tecnico atteso alla vigilia. Al 67’ arriva comunque il gol del 2-0, firmato da Scamacca, subentrato a Retegui, che chiude i conti con un colpo di testa su corner battuto da Pellegrini.

Bilancio finale: poche certezze, tanti dubbi

La vittoria serve a livello di classifica, ma lascia irrisolti molti nodi. Spalletti conclude il suo mandato in maniera interlocutoria, senza aver trovato una formula convincente per rilanciare una Nazionale in fase di ricostruzione. I segnali positivi restano sporadici e legati a singole individualità, mentre il collettivo fatica a esprimere fluidità e sicurezza.

Ora, con il futuro della panchina azzurra ancora da definire, la FIGC dovrà decidere come proseguire il percorso verso i Mondiali. L’era Spalletti finisce con un risultato positivo, ma senza entusiasmo, lasciando una Nazionale in cerca di nuove certezze.

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