Torino, assolto Alex Pompa: legittima difesa per l'omicidio del padre

Torino, 13 gennaio 2025 – La Corte d’Assise d’Appello di Torino ha assolto Alex Pompa, il giovane che nell’aprile del 2020, a soli 18 anni, uccise il padre con 34 coltellate per difendere la madre durante una violenta lite familiare. La sentenza ha confermato il verdetto di primo grado del novembre 2021, che lo aveva dichiarato innocente per legittima difesa, mettendo così fine a un complesso iter giudiziario.

Un processo travagliato

L’assoluzione di Alex arriva dopo che la Cassazione, nel 2023, aveva annullato con rinvio una precedente condanna a 6 anni e 2 mesi, decisa in appello. Il nuovo processo si è concluso oggi con un verdetto che conferma la legittima difesa e pone fine a una vicenda giudiziaria lunga e dolorosa per Alex e la sua famiglia.

Le parole di Alex dopo la sentenza

Visibilmente sollevato, Alex, oggi 22enne, ha dichiarato:

“Sono ancora frastornato. Quando i giudici hanno letto la sentenza mi sono voltato verso i miei avvocati perché non sempre capisco cosa viene detto in queste aule. Ora devo metabolizzare, io metabolizzo sempre dopo. Festeggerò con Zoe, la mia cagnolina”.

Questa decisione rappresenta per lui una nuova speranza, dopo anni segnati da traumi e battaglie legali.

Il commento dei legali

Claudio Strata, uno dei difensori di Alex, ha espresso grande soddisfazione per il verdetto:

“Giusto così per Alex, una gioia indescrivibile perché spero questa conferma metta la parola fine alla vita infernale di Alex, Loris e Maria”.

Ha inoltre ringraziato i magistrati, definendoli "autorevolissimi" e lodando il collega Enrico Grosso per il supporto fornito durante tutto il percorso legale, sia in Cassazione che nell'appello bis.

Una vicenda drammatica

L’omicidio, avvenuto nel 2020 a Collegno, provincia di Torino, fu il tragico epilogo di anni di violenze domestiche. Alex intervenne per difendere la madre durante l’ennesima aggressione del padre, culminata in una lite furibonda.

Nonostante il numero di fendenti, la Corte ha riconosciuto che il gesto fu dettato dall’urgenza di proteggere sé stesso e la madre, configurandolo come un caso di legittima difesa.

Un passo verso la serenità

La sentenza di oggi rappresenta non solo una vittoria legale, ma anche un primo passo verso una nuova vita per Alex, che nel frattempo ha deciso di adottare il cognome della madre, Cotoia. La speranza ora è che questa decisione consenta a lui e alla sua famiglia di lasciarsi alle spalle un passato segnato dalla violenza e dal dolore.

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