Vertice Nato, Cremlino: passi verso il ritorno della guerra fredda


Il vertice della Nato a Washington ha scatenato una serie di reazioni internazionali, con preoccupazioni crescenti da parte della Russia e della Cina riguardo alle mosse dell'Alleanza Atlantica.

Le Dichiarazioni della Russia

L'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha dichiarato che "il vertice della Nato a Washington ha chiarito che i Paesi aderenti hanno imboccato la strada della preparazione alla guerra". Antonov ha espresso preoccupazione per i piani degli Stati Uniti di dispiegare missili a lungo raggio in Germania, considerati dal Cremlino come "passi verso il ritorno della guerra fredda". Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito i piani della Nato sul dispiegamento di missili a lunga gittata come "una pericolosa escalation".

La Reazione della Cina

Anche la Cina ha reagito duramente, esortando l'Alleanza Atlantica a smettere di "incitare allo scontro". Le dichiarazioni cinesi arrivano dopo che la Nato ha accusato Pechino di fornire aiuti a Mosca nella sua invasione dell'Ucraina. La Cina ha respinto le accuse, sottolineando la necessità di promuovere la pace e la stabilità globale piuttosto che fomentare conflitti.

Incontri Internazionali e Commenti di Leader

In un contesto di crescenti tensioni, il primo ministro ungherese Viktor Orban ha incontrato l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Florida, subito dopo il vertice di Washington. Questo incontro ha ulteriormente complicato il quadro geopolitico, considerata la posizione critica di Orban nei confronti delle politiche della Nato e dell'UE.

La Posizione dell'Italia

La premier italiana Giorgia Meloni ha commentato le recenti dinamiche, sottolineando la mancanza di volontà di dialogo da parte della Russia. "Non c'è volontà di dialogo da parte della Russia," ha dichiarato Meloni. "Il giorno dopo l'incontro fra Orban e Putin è stato bombardato un ospedale," ha aggiunto, evidenziando l'inasprimento delle ostilità sul campo.

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