FRANCESCO GRECO. SAN PIETROBURGO – L’una di notte:
leggere, le navi dalle vele scarlatte
scivolano sul fiume Neva mentre il cielo è
illuminato a giorno dai fuochi d’artificio
e i turisti arrivati da tutto il mondo
immortalano e condividono le immagini
con gli smartphone.
C’è festa più bella e magica delle “Vele
Scarlatte” (Alye Parusa) che ha luogo
ogni anno la notte fra 23 e 24 giugno, a
San Pietroburgo, nord della Russia?
In città assicurano che a Mosca, e in
tutta la sconfinata Russia, sono invidiosi
di questa festa che peraltro si svolge nelle
periodo delle “notti bianche”
,
immortalate dall’omonimo romanzo di
Fedor Dostoevskij.
Cosa si festeggia? L’addio ai banchi di
scuola di tutti gli studenti russi. La
maggior parte dei quali, dal primo di
luglio si recherà sul posto di lavoro. Gli
altri proseguiranno gli studi. Ma ci sono
anche i ragazzi che studieranno e
lavoreranno contemporaneamente.
Da Mosca i colleghi ci mandano le
ultime rilevazioni, sono dell’aprile 2024:
in Russia il tasso di disoccupazione è al
2,6%. “E’ vero – conferma lo scrittore
Nicolai Lilin, in uscita “Rasputin,
l’angelo dell’Apocalisse”
, Piemme – per
la prima volta in 30 anni hanno un livello
bassissimo di disoccupazione. Hanno
bisogno di manodopera, aprono le loro
aziende agli stranieri, ci sono tantissimi
specialisti occidentali, molto sono
italiani. Che sono amati dai Russi... Sono
accettati, hanno amici, interagiscono.
Lavorano e sono pagati più dei Russi”.
Peccato che l’Occidente o ignora le
parole di Putin o le derubrica alla voce
“propaganda”. O, peggio, a fake news: gli
stessi che “i Russi hanno finito i missili...
combattono con le pale... contadino
ucraino abbatte aereo russo con
l’archibugio... nei supermercati non ci
sono più uova...”.
Non che i Russi ci badino più di tanto.
Sono i primi a sorridere della
rappresentazione che ne dà l’Occidente,
considerandola falsa e grottesca.
Ormai l’approccio, purtroppo, si è
trasfigurato in un format ben radicato. In
psicoanalisi si direbbe “invidia del pene”.
All’annuale forum “Idee forti per tempi
nuovi”
, all’Università di Mosca, lo scorso
febbraio, davanti alle osservazioni della
studentessa italiana Irene Cecchini, il
presidente della Federazione Russa disse
che il settore delle costruzioni avrebbe
assorbito due milioni e mezzo di addetti.
Perché “vede” il suo Paese come un
grande cantiere.
Successivamente ha aggiunto che entro
il 2030 intende dare a tutti i Russi una
casa, 33 metri quadrati per ogni
componente della famiglia.
Purtroppo vecchi luoghi comuni e
nuovi pregiudizi impediscono un’analisi
corretta di queste previsioni. Peggio per
l’Occidente, vien da dire, perché poi
intanto i BRICS vanno avanti,
aumentano i Paesi che aderiscono in
vista del summit di ottobre quando (a
Kazan, Tatarstan, Russia) presenteranno
la loro valuta e Mosca dialoga e
commercia con Eurasia: 5 miliardi e
mezzo di abitanti.
La festa richiama centinaia di migliaia
di persone nel centro di San Pietroburgo
(oltre 5 milioni di abitanti, la fondò
Pietro il Grande nel 1703).
Il programma di solito prevede un
concerto nella piazza più importante
della città , Dvartsovaja, dove affaccia il
celebre Palazzo d’Inverno. Gli studenti
che hanno completato il corso di studi
hanno un biglietto omaggio.
Il top della festa, come si accennava
all’inizio (e come è visibile dalle foto di
dello scrittore e imprenditore italiano
Manlio Casagrande, che vive in città da
quasi 20 anni, ha sposato una ragazza
russa e ha due bambini) intorno all'una
di notte col passaggio delle vele scarlatte
e il gioco di mille luci dei fuochi
d'artificio.
I turisti, sistemati negli appartamenti a
pochi passi dalla Piazza, si godranno il
via vai di persone e il concerto.
Concludiamo con un altro italiano che
ai social confidava: "Sono Andrea
Burizzi, vivo a San Pietroburgo dove
gestisco il caffè “Amarcord” in via
Zhukovskogo 49. Quando ho tempo
libero, mi piace scrivere di San
Pietroburgo, una città che mi ha
stregato". “Vele Scarlatte” incluse...
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