Il latte alpino Loacker sinonimo di qualità sostenibile

Photo credits: fonte ufficio stampa Weber Shandwick

Il programma dedicato al latte alpino utilizzato da Loacker è uno dei fiori all'occhiello della strategia di sostenibilità del brand di Auna di Sotto (BZ), che da anni si contraddistingue per la qualità e il gusto naturale dei suoi prodotti.

Cuore delle creme, il latte alpino Loacker è prodotto da animali nutriti con mangimi privi di ingredienti geneticamente modificati e proviene dall'area alpina, dove la produzione di latte è spesso nelle mani di piccoli allevatori, attenti alle condizioni di vita dei propri capi di bestiame. Un punto importante che certifica la qualità e la provenienza da filiera controllata degli ingredienti delle ricette Loacker e che è frutto di un lavoro iniziato nel 2019, anno di inaugurazione dell'impianto di produzione – il primo in Alto Adige e secondo in Italia – di siero e latte in polvere.
L'impianto, denominato Dolomites Milk e situato a Vandoies/Vintl, in Alto Adige, è stato realizzato in collaborazione con Brimi, una delle principali aziende italiane di prodotti lattiero-caseari e con il sostegno del Ministero dello Sviluppo Economico, della Provincia Autonoma di Bolzano e dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa (INVITALIA), con un investimento superiore a 25 milioni di euro.
Una scelta non casuale, quella di Vandoies, che posiziona lo stabilimento a metà strada tra i due impianti produttivi di Loacker, quello di Auna di Sotto e quello di Heinfels, e rimane a pochi chilometri di distanza da Brimi. Ancor meno casuale se si pensa che l'allevamento bestiame da latte e la manifattura di prodotti lattiero-caseari sono da generazioni un grande patrimonio culturale e un ramo importante dell'agricoltura nella regione alpina.
A Vandoies viene prodotto latte scremato, latte intero in polvere e siero di latte in polvere. Circa il 30% della materia prima utilizzata è costituito da siero di latte dolce proveniente da Brimi e da altri caseifici altoatesini. Il resto del latte e siero di latte provengono da fornitori terzi, scelti attentamente per la loro area di provenienza, che deve rientrare all'interno della Regione Alpina. La materia prima prodotta viene poi trasferita negli stabilimenti produttivi e utilizzata per la preparazione delle tante ricette Loacker.
L'iniziale collaborazione con la cooperativa lattiera altoatesina Brimi, si è estesa poi con il tempo ad altre cooperative latte-casearie altoatesine, promuovendo l'economia della zona e permettendo di accrescere la creazione di valore per i contadini della regione, grazie alla valorizzazione di un prodotto, come il siero, altrimenti considerato di scarso valore.
La prossimità geografica di approvvigionamento è inoltre una reale conferma dell'impegno di Loacker nella prevenzione e nella riduzione delle emissioni di CO2, permettendo di ridurre l'impatto dei viaggi a lunga distanza e dei trasporti.
Una volta in più, Loacker mostra come le scelte fatte negli anni, oltre ad essere orientate all'approvvigionamento di materie prime di qualità, sono guidate dall'attenzione e valorizzazione dell'agricoltura e del paesaggio alpino, DNA dell'azienda.
La filiera del latte alpino, si inserisce all'interno di una più ampia strategia dell'azienda orientata alla sostenibilità, in accordo ai due principi di preservazione della natura e di responsabilità sociale. Seguono infatti la stessa filosofia, l'acquisto delle materie prime come le nocciole, di produzione 100% italiana, il cacao e la vaniglia. Questi ultimi provenienti rispettivamente da Ecuador, Costa d'Avorio e Madagascar in cui Loacker è presente con importanti programmi di sviluppo e assistenza alle comunità locali di agricoltori.

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