Credit Suisse crolla in borsa: cosa è accaduto

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La paura del contagio nel sistema bancario, dopo il fallimento della Silicon Valley Bank, è arrivata in Svizzera. Il crollo del Credit Suisse alla Borsa di Zurigo al minimo storico, con un calo del 24,2% a 1,69 franchi, ha innescato una tempesta di vendite sull'intero settore bancario in Europa, con l'indice Stoxx che ha perso il 7,11%.

Quindi non è più l'americana Silicon Valley Bank a fare paura, ma la seconda più grande banca svizzera, che ora è in mano araba. Proprio la Saudi National Bank, posseduta al 37% dal fondo sovrano saudita, è il maggior azionista di Credit Suisse e, quando ha escluso nuovi sostegni finanziari, ha scatenato la bufera su Zurigo.

Il Credit Suisse ha annunciato che intende riacquistare circa 3 miliardi di franchi di debito e sta intraprendendo "misure decisive per rafforzare preventivamente la propria liquidità con l'intenzione di esercitare la sua opzione di prendere in prestito fino a 50 miliardi di franchi svizzeri", circa "54 miliardi di dollari" dalla banca centrale svizzera. Questa liquidità aggiuntiva sosterrà il core business e i clienti di Credit Suisse, mentre Credit Suisse adotta le misure necessarie per creare una banca più semplice e incentrata sul cliente".

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