Messina Denaro, medici trapanesi sotto inchiesta


PALERMO - Dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro, proseguono le indagini sulle eventuali "coperture" fornite al boss, latitante da 30 anni. Al vaglio degli inquirenti i medici che nel tempo potrebbero essere entrati in contatto con Messina Denaro nel periodo che va dal 2019 fino a quando il boss è stato preso in carico, come malato oncologico, dalla clinica La Maddalena Di Palermo. 

Quello che gli inquirenti vogliono accertare è se qualcuno dei medici che lo hanno curato fosse a conoscenza della reale identità di Andrea Bonafede, il nome sotto il quale il boss di Castelvetrano ha nascosto nel documento di identità e nella tessera sanitaria. 

I carabinieri e Gico della Guardia di Finanza hanno scoperto e perquisito il bunker di Messina Denaro, ospitato in un appartamento al piano terra di una palazzina a Campobello di Mazara, piccolo comune dove il boss ha trascorso almeno l'ultimo anno, e meno di un chilometro dalla casa scelta dal padrino di Castelvetrano per il suo ultimo soggiorno da latitante. 

Intanto oggi è attesa l'udienza per convalidare l'arresto di Giovanni Luppino, 59 anni, l'uomo arrestato lunedì mattina insieme al boss e accusato di favoreggiamento e di aver procurato l'inosservanza di una pena aggravata dal metodo mafioso: commerciante di olive , agricoltore di professione, incensurato, è stato lui ad accompagnare in auto l'ex latitante alla clinica Maddalena. Intanto Messina Denaro è stato portato nel supercarcere de L'Aquila, dove continuerà la chemioterapia.

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