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La lista comprende 37 centri di eccellenza, 23 dei quali sono negli Stati Uniti o in Canada, otto in Asia e una in Australia. Solo cinque atenei europei compaiono nell’elenco: l’Università di Monaco in Germania, Paris Sciences et Lettres in Francia, il Karolinska Institute in Svezia e due in Svizzera: l’Istituto federale svizzero di tecnologia e il Politecnico federale di Losanna.
Un’esclusione che sembra penalizzare i nostri studenti, ma non quanto si potrebbe pensare, almeno in base alle recenti dichiarazioni di Messa: “Che quella del governo inglese sia una decisione forte, è vero. Non so quanto questo poi rispecchi l’impatto che questa misura può avere. Quanto ai ranking sono cresciuti soprattutto dopo l’ingresso nel mercato universitario degli Atenei cinesi. Per storia e per struttura, noi siamo svantaggiati rispetto ai parametri che usano, anche se non abbiamo una qualità inferiore”, ha specificato la ministra.
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