Il 25 novembre si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne


VITTORIO POLITO
- Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza Contro le Donne, evento istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999 invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a programmare attività finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne per ridurne al massimo il fenomeno.

La violenza contro le donne, com’è noto, rappresenta una delle violazioni dei diritti umani più diffuse che, ancora oggi, non viene denunciata a causa della paura, dell’impunità, del silenzio e della vergogna che la caratterizzano. Nella maggior parte dei casi la donna che denuncia risulta essere già stata vittima di pregressi maltrattamenti, taciuti per anni. Questo tipo di violenza si esercita in modi diversi: può essere fisica, sessuale, psicologica e in certi case anche economica.

La Legge 19 luglio 2019, n. 69, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2019, reca “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”, denominata “Codice Rosso”, vengono così ridisegnate ed inasprite anche le aggravanti per l’ipotesi ove la violenza sessuale sia commessa in danno di minori.

Tra le novità in ambito procedurale, è previsto anche uno sprint per l’avvio del procedimento penale per alcuni reati, tra cui i maltrattamenti in famiglia, lo stalking, la violenza sessuale, ecc., con provvedimenti più celeri di protezione delle vittime.

Anche la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, al fine di garantirne il rispetto, viene attuato con procedure di controllo con sofisticate tecniche, come il braccialetto elettronico. Anche i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi viene ricompreso tra quelli che permettono l’applicazione di misure di prevenzione.

Non va dimenticato che le donne sono ragazze, mogli, spose, compagne, madri, fanciulle ed anche custodi dell’amore, della famiglia e del cuore. Questo ci fa capire il ruolo di straordinaria importanza che ella riveste nella nostra vita e che molto spesso qualcuno dimentica. La donna rappresenta l’asse portante della famiglia: le sue capacità, le sue doti, le sue potenzialità, emergono soprattutto quando l’uomo è mediocre. Senza di essa la famiglia si disgrega.

È auspicabile, pertanto, che la comunità non sia più indifferente, ma compatta e unita a proteggere le donne evitando al massimo che subiscano violenze di qualsiasi genere.

È utile sapere, infine, che il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio ha attivato nel 2006 il numero telefonico gratuito 1522, sia da rete fissa che mobile, attivo 24 ore 24, con l’obiettivo di estendere un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Nel 2009, con l’entrata in vigore della Legge 38/2009, modificata nel 2013, in tema di atti persecutori, ha iniziato un’azione di sostegno anche nei confronti delle vittime di stalking. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale. Il 1522, attraverso il supporto alle vittime, sostiene l’emersione della domanda di aiuto, con assoluta garanzia di anonimato. I casi di violenza che rivestono carattere di emergenza vengono accolti con una specifica procedura tecnico-operativa condivisa con le Forze dell’Ordine.

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