Prevenire i tumori: donati allo IEO 5.000 dall’imprenditrice brianzola Monica Perna


MONZA
- È avvenuto simbolicamente nel mese che in Italia è detto "mese rosa", ossia della prevenzione del tumore al seno, la donazione da parte dell’imprenditrice brianzola, Monica Perna, di 5.153,50 euro al programma "Polmone" della Fondazione IEO-Monzino. Un ente senza scopo di lucro, attivo dal 1994 nella raccolta di fondi da destinare alla ricerca clinica e sperimentale dell’IEO - Istituto Europeo Oncologico e del Centro Cardiologico Monzino di Milano.

La donazione è stata dedicata da Monica Perna alla memoria della madre scomparsa lo scorso 4 febbraio 2021 a causa di un tumore al polmone, dopo essere stata ricoverata all’IEO di Milano.

Il significato è, in questo caso, doppiamente simbolico, da un lato perché la donazione è dedicata ad una donna e dall’altro perché ciò avviene nel mese che in Italia è detto "mese rosa" ossia della prevenzione del tumore al seno.

La somma è stata versata da Dubai il 2 ottobre, data simbolica per la Perna perché coincidente con il compleanno della madre, ed è stata raccolta tra il 26 e il 30 settembre. Il gesto filantropico della mentore ed English Coach di Seveso è stato molto apprezzato dai suoi studenti che hanno risposto con entusiasmo all’appello e con sincero interesse per la causa.

L’imprenditrice ha deciso, infatti, di devolvere il 5% di ogni quota di iscrizione al suo nuovo programma di apprendimento della lingua inglese, ufficialmente presentato agli studenti della sua Masterclass, il 26 settembre scorso, durante un evento online a porte chiuse.

"Quando ho appreso la notizia della malattia, da Dubai sono volata in Italia - per dimostrare a mia madre tutto il mio affetto e per starle vicina - racconta ancora oggi emozionata la Perna. Ero determinata a fare tutto il possibile per salvarle la vita e i medici dello IEO hanno accettato di ricoverarla e di tentare un trattamento mondiale di prima linea. Questa cura le ha permesso di vivere qualche mese in più rispetto alle previsioni ma, soprattutto, le ha dato speranza. Ed oggi più che mai comprendo quanto importante sia sostenere la ricerca e la sperimentazione, che sono l’unico modo per trovare una cura efficace a queste terribili malattie".

Proprio nel periodo in cui ha appreso della malattia della madre ed è rientrata in Italia, Monica Perna era prossima alla conclusione di uno studio durato 3 anni che l’ha portata a teorizzare e definire un metodo di insegnamento innovativo che porta il nome della sua impresa, "Metodo Auge", maturato grazie all’elaborazione di un percorso esperienziale che stimola le capacità di memorizzazione, apprendimento e coinvolgimento.

"Con questa iniziativa - conclude Monica Perna - voglio riempire il vuoto immenso che ha lasciato la scomparsa di mia madre. Lei mi ha insegnato ad aiutare gli altri ed io ho voluto fare qualcosa di degno in suo onore nel giorno in cui avrebbe compiuto 59 anni: aiutare chi si trova nella stessa situazione in cui mi sono trovata io un anno fa, perché dobbiamo avere speranza, fede, ma anche tanta fiducia nella ricerca ed è giusto sostenerla".

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