Mi spaventa, e terribilmente, invece, che parte degli italiani, in virtù di una presunta "santità sovrumana", sconfinino nella "giustizia morale", esattamente il contrario di quanto contempla la "giustizia legale". E che gli stessi, utilizzino un metro di giudizio morale diverso da caso a caso è sintomatico.
Fondere, fino a confondere questi due piani, è pericolosissimo, in quanto si vuol negare, i basilari princìpi di legalità, capisaldi di uno Stato di diritto come il nostro.
Schierarsi dalla parte della legge significa chiaramente continuare a sperare in una legge sul fine vita fatta bene, che parta dalla salvaguardia della legge applicativa della libertà di cura contenuta nell'articolo 32 della Costituzione. Bisogna rispettare il consenso o meno, del paziente, a una certa terapia. Senza di questo, il medico deve essere tenuto a rispettare quel no.
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