KIEV – Ancora una notte di tensione sul fronte della guerra in Ucraina, segnata da nuovi raid e un’escalation sul piano diplomatico. Secondo quanto riferisce l’agenzia russa Tass, il Ministero della Difesa di Mosca ha dichiarato di aver abbattuto ben 122 droni ucraini sul proprio territorio nelle ultime ore. Una cifra altissima, che conferma la crescente intensità delle operazioni aeree nei cieli della Russia occidentale.
Intanto, sul versante ucraino, cinque persone sono rimaste ferite a Nikopol, città situata nella regione centrorientale di Dnipropetrovsk, in seguito a un attacco di droni russi che avrebbe colpito un camion merci. La notizia è stata diffusa dalle autorità locali ed è stata ripresa da diversi media ucraini.
Sul piano diplomatico, il clima resta glaciale. Il Cremlino ha rinnovato la propria posizione, chiedendo alla comunità internazionale di fare pressione su Kiev per avviare negoziati sulla base delle condizioni dettate da Mosca. Una linea che, al momento, non trova apertura da parte ucraina né da parte dei principali alleati occidentali.
Negli Stati Uniti, il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato: “Non ho più sentito Putin”, un’affermazione che contribuisce a alimentare il dibattito sulla posizione americana nei confronti del conflitto, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del 2026.
Intanto, sul piano militare, la Germania ha spedito in Ucraina i primi sistemi di difesa aerea Patriot, parte del nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev. A Bruxelles, nel frattempo, resta acceso il dibattito tra i 27 sul rafforzamento delle sanzioni contro la Russia, tra aperture e tensioni interne ai governi europei.
Un conflitto che, tra missili e diplomazia, non accenna a trovare tregua.
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