Migranti, Ocean Viking: non si placa scontro Italia-Francia

(CC-BY-NC-SA 3.0 IT)
ROMA - Non si placa lo scontro tra Roma e Parigi, dopo il caso della nave Ocean Viking sbarcata a Tolone e il rifiuto italiano di concedere un porto. Per risolvere la crisi tra i due Paesi si muove l’Ue che cerca una mediazione. La Commissione, per bocca del vice presidente Margaritis Schinas, ha annunciato che sta lavorando a "un piano d'emergenza" e ha chiesto una riunione straordinaria dei ministri degli Interni, prima del Consiglio di dicembre.

Venerdì il ministro dell'Interno francese Gerald Darmanin ha attaccato l'Italia ed ha definito "incomprensibile e disumana" la decisione italiana di non aprire i suoi porti e ha promesso una ritorsione durissima: la serrata dei confini a Ventimiglia, con i controlli che sono già stati rafforzati, e la sospensione dell'accoglienza di 3.500 rifugiati dall'Italia, il tutto accompagnato da un appello agli altri Paesi Ue a fare altrettanto. Sabato la ministra per gli Affari europei Laurence Bonne ha invece parlato di un "rapporto di fiducia" tra i due Paesi ormai "rotto".

Immediata la replica della premier italiana Giorgia Meloni che ha difeso la decisione di Roma di non far attraccare la nave della Sos Méditerranée, dicendosi "molto colpita" dalla "reazione aggressiva, ingiustificabile e incomprensibile" dei francesi. Poi la Meloni ha messo in evidenza "due numeri": i "230 migranti" sulla Ocean Viking, "la prima nave" di una Ong "che abbia mai attraccato in Francia", contro i "quasi 90mila che l'Italia ha fatto entrare" solo quest'anno. Quanto ai ricollocamenti, ce ne sono stati soltanto 117 sugli 8mila concordati, appena 38 in Francia: "Qualcosa non va", ha stigmatizzato la premier. Alla radice del problema migratorio, secondo Meloni, c'è sempre la mancata solidarietà all'interno dell'Ue. Bisogna adottare una "soluzione comune" che preveda "la difesa dei confini esterni dell'Ue, bloccare le partenze, aprire hotspot", ha detto.

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