Governo: oggi manovra in Cdm, pacchetto da 32 mld


ROMA - Arriva oggi in Consiglio dei ministri la Manovra economica, con un pacchetto da 32 miliardi. Tra le ipotesi al vaglio l'azzeramento dell'Iva su pane, pasta e latte. Sulle pensioni si lavora a quota 41+62. Si va verso il taglio del cuneo fiscale fino 3 punti per i redditi più bassi. Sulla flat tax aumento della soglia fino a 85 mila euro per gli autonomi. "Puntiamo a famiglie e imprese", sottolinea la premier Meloni. Palazzo Chigi frena su una proposta della Lega per un bonus da 20 mila euro per chi si sposa in chiesa.

"Il governo Meloni dimostra di avere letto la Costituzione al contrario: regala un biglietto in prima classe a evasori e corrotti che vogliono girare con mazzette di contanti, mentre lascia al proprio destino chi è in grande difficoltà economica e sociale". Così il leader del M5s Giuseppe Conte in un intervento su 'Repubblica'. "L'ossessione di Meloni - afferma - è smantellare il Reddito di cittadinanza. L'esecutivo sta lavorando per tagliare questo sostegno vitale ai cosiddetti 'occupabili'. Una formula dietro la quale la destra prova a dipingere un universo sociale di scansafatiche". Ma "gli occupabili sono 660 mila - prosegue - con storie ben complesse". Certo - ammette Conte - è possibile riformare il RdC, rendendolo più compatibile con il reddito da lavoro, diminuendo il livello di tassazione ai percettori che accettano un lavoro, almeno per un periodo iniziale. Il dovere di una società civile è accompagnare al lavoro attraverso percorsi di inclusione più forti, con incentivi alle aziende per assumere. Siamo disponibili a lavorare insieme al governo in questa direzione. Se invece il governo volesse far ripiombare il Paese nel passato, siamo pronti a mobilitare il M5S assieme alle forze sociali, politiche, civiche non solo nelle sedi istituzionali, ma anche in ogni piazza e angolo del nostro Paese".

"Oggi la legge di bilancio approda al Cdm. Alcuni elementi sono già trapelati. Ma, in presenza di una forte inflazione, per capire quello che accade davvero occorrerà guardare anche a quello che non cambia. Solo così si potrà vedere chi davvero ci guadagna e ci perde in termini di potere d'acquisto. E temo che a perderci saranno settori come sanità, pubblica istruzione e investimenti". Così l'economista e senatore Pd Carlo Cottarelli in un intervento su 'Repubblica'. "La legge di bilancio - afferma - è più stretta di quello che appare" a causa della "tassa d'inflazione, non contabilizzata ufficialmente, ma che è del tutto reale" tenendo conto della quale "il deficit è di 1-2 punti di Pil più stretto di quanto aveva programmato Draghi. Il punto cruciale però - dice ancora - è capire meglio cosa non sarà parte della manovra. L'inflazione cumulata nel 2022-23 è ormai nell'ordine del 17-18%, il che significa tagli reali di importo corrispondente per le voci che non verranno cambiate rispetto a quanto stanziato per il 2022. Spese per pubblica istruzione e sanità, trasferimenti vari a famiglie, spese per investimenti sono tutte potenziali voci che potrebbero essere vittime di questi tagli che non appariranno in manovra, che saranno pesanti e che saranno lineari perché non si andrà a vedere dove ci sono sprechi da recuperare".

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