PIERO CHIMENTI - Rischiano di diventare roventi i
rapporti tra Gran Bretagna e Cina, dopo che il premier Boris Johnson
si era detto pronto ad aprire l'isola britannica all'ingresso di 3
milioni di Hongkonghesi, possessori del passaporto britannico Bno
(British National Oversars), rilasciato nella penisola asiatica fino
al 1997, quando gli inglesi lasciarono dopo 115 di colonialismo il
territorio sotto l'influenza cinese. La reazione cinese non si è fatta
attendere, minacciando delle contromisure se Londra andrà avanti nel
suo intento.
Il portavoce dell'ambasciata cinese a Londra infatti ha
dichiarato: "Se la Gran Bretagna farà cambiamenti unilaterali alla
pratica in questione violerà la sua posizione e i suoi impegni, la
legge internazionale e le norme di base che guidano le relazioni
internazionali. Ci opponiamo fermamente e ci riserviamo il diritto di
prendere contromisure corrispondenti. Sollecitiamo la Gran Bretagna a
guardare obiettivamente e in maniera equa alla legislazione sulla
sicurezza nazionale a Hong Kong, a rispettare la posizione e le
preoccupazioni della Cina, e astenersi dalle interferenze negli affari
di Hong Kong in ogni modo”.
Anche gli Usa si pongono contro la Cina
approvando alla Camera nuove sanzioni contro la Cina per la stretta ad
Hong Kong, penalizzando così le banche che fanno affari con Pechino.
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