Confesercenti: ripartenza difficile per i piccoli esercizi (-10%). Vola il commercio online (+42%)

(Pixabay)
BARI – ‘Una ripartenza molto al di sotto delle aspettative e ancora più difficile per i piccoli negozi, con le vendite a picco, mentre volano le vendite online con una crescita mai vista finora’. Commenta così Benny Campobasso, presidente di Confesercenti Puglia, i dati sulle vendite al dettaglio di maggio diffusi dall’Istat. 

Dopo la paralisi dei consumi a causa del lockdown, ‘il mese di maggio registra un miglioramento sul mese precedente, ma la situazione resta grave a confronto con lo stesso periodo del 2019, confermando purtroppo i timori di una ripresa lenta e ancora lontana per molti settori’, continua.

Nel complesso, le vendite in valore calano del -10,5% su base annuale con i prodotti alimentari che segnano un +2,8%, mentre quelli non alimentari crollano del -20,6%. Rimane forte la divergenza tra le forme distributive. Ad avere la ripartenza più difficile sono i negozi di vicinato che a maggio registrano un calo delle vendite del -19%. Risultati sotto lo zero anche per la grande distribuzione che perde il 4,4%, mentre a sorprendere è la crescita dell’online che mette a segno un aumento record del +42%. Affondano l’abbigliamento e le calzature che continuano ad essere i settori più colpiti: da marzo a maggio sono andate perse, in media, il 60% delle vendite.

‘Pur inquadrando solo parzialmente il periodo della riapertura – aggiunge Campobasso - i dati sulle vendite di maggio offrono un primo quadro ufficiale – purtroppo negativo – sulla ripartenza dei negozi e delle attività di vicinato. Il lockdown sembra aver accelerato lo spostamento dei consumi verso le piattaforme online che realizzano una crescita record delle vendite. Per i negozi, invece, lo sperato rimbalzo positivo delle vendite non si realizza. L’auspicio è che i dati di giugno segnino un miglioramento perché - se l’andamento rimanesse questo - sarebbero a rischio migliaia di attività di vicinato. La stessa Istat evidenzia che il 40,6% delle micro imprese ed il 33,5% delle piccole è a rischio chiusura. Per questo, in occasione degli Stati Generali abbiamo chiesto misure straordinarie per il commercio, un piano ad hoc per modernizzare la rete dei negozi ed agevolare l’adozione di nuovi strumenti digitali, con l’istituzione di una piattaforma digitale pubblico/privata per permettere alle imprese di fare il salto e gestire pagamenti, acquisti e consegne a distanza. Un intervento che, come suggeriscono i numeri dell’Istat, è sempre più urgente’, conclude