Ue, Conte: "Italia non deve scusarsi"


BRUXELLES - Giuseppe Conte torna a parlare della procedura d'infrazione paventata dall'Ue. "I numeri reali ce li abbiamo noi. Se mi riunisco con i tecnici del Mef e il ministro dell'Economia è per arrivare ad un aggiornamento concreto, con dati economici aggiornati a giugno", dichiara il premier parlando della procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per disavanzo eccessivo, "non sono esercizi accademici. Noi i numeri li portiamo e la Commissione li può verificare".

"Mi muovo non per ragioni personali, ma in rappresentanza dell'Italia, una potenza del G7. Non porto il cappello in mano a Bruxelles. L'Italia - dice Conte - non ha nulla di cui farsi scusare. La lettera inviata alla Commissione Ue non è un espediente per sottrarsi alle regole. Vogliamo applicare le regole vigenti ma se l'edificio ha delle crepe, fa entrare infiltrazioni vogliamo intervenire o no?".

"E' auspicabile una logica di pacchetto, occorre una visione complessiva" aggiunge Conte, parlando delle nomine Ue e della fase di stallo. Una fase di stallo che - argomenta il premier - potrebbe fare anche l'interesse dell'Italia, soprattutto se il criterio portato avanti finora dovesse cambiare.