Def: verso Irpef a 2 aliquote. Conte: "E' libro azioni"

ROMA - "Il libro dei sogni l'ho letto da piccolo, questo è il libro delle azioni". Il premier, Giuseppe Conte, ha risposto così ai giornalisti sul Def, a margine dell'inaugurazione della Torre di Generali a Milano. "Sono fiducioso e ottimista - ha continuato Conte - dobbiamo impegnarci tutti a lavorare".

Il Def prende così forma. "Il sentiero di riforma per i prossimi anni prevede la graduale estensione del regime d'imposta sulle persone fisiche a due aliquote del 15 e 20 per cento, a partire dai redditi più bassi, al contempo riformando le deduzioni e detrazioni. Per incentivare gli investimenti, le imprese potranno beneficiare di una riduzione dell'aliquota Ires applicabile agli utili non distribuiti". Lo si apprende in una bozza del Piano nazionale delle riforme allegato al Def che andrà oggi in consiglio dei ministri.

"Il Governo non ritiene opportuno in questa fase rivedere l'imposizione sugli immobili, già oggetto di numerosi cambiamenti legislativi negli ultimi anni", continua la bozza.

"Nel quadro tendenziale, la previsione di crescita media del Pil in termini reali per il 2019 scende allo 0,1%, dall'1% del più recente documento ufficiale". E' quanto si legge nella bozza del Def. La crescita tendenziale aumenterà nel 2020 (0,6%), 2021 (0,7%) e nel 2022 (0,9%). Il programmatico invece sarebbe dello 0,2% nel 2019, per poi salire allo 0,7% nel 2020, 2021 e 2022.

Con il reddito di cittadinanza "il Pil si accrescerebbe rispetto allo scenario base di 0,2 punti percentuali nel 2019 e di 0,4 punti percentuali nel 2020". È quanto si legge nella bozza del Def che il Consiglio dei ministri esaminerà oggi nel corso della riunione a Palazzo Chigi. "Nel 2021 e 2022 il livello del prodotto risulterebbe superiore, rispetto a quello corrispondente dello scenario base, di 0,5 punti percentuali".

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