Banca d'Italia: a ottobre 2016 debito pubblico sale a 2.223 miliardi

A ottobre il debito delle Amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.223,8 miliardi, in aumento di 11,2 miliardi rispetto al mese precedente. Lo rende noto la Banca d'Italia nel Supplemento al Bollettino Statistico “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”.
L’incremento è dovuto all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (per 8,4 miliardi, a 47,7; erano pari a 81,7 miliardi alla fine di ottobre del 2015), e al fabbisogno mensile delle Amministrazioni pubbliche (2,9 miliardi); in senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio dell’euro (0,2 miliardi).
Con riferimento ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 12,2 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 1,1 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.
Nei primi dieci mesi del 2016, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 51,1 miliardi. L’incremento riflette il fabbisogno (45,3 miliardi) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (12,0 miliardi); in senso opposto ha operato, per 6,2 miliardi, l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio.
A ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 32,6 miliardi (30,0 miliardi nello stesso mese del 2015); nei primi dieci mesi del 2016 sono state pari a 334,7 miliardi, in crescita del 5 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2015.
"Al netto di alcune disomogeneità contabili e temporali (riguardanti principalmente l’IVA, le ritenute Irpef, il canone Rai e l’imposta di bollo virtuale), si può stimare che la dinamica sia stata più contenuta", spiega Bankitalia.

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