Quanto costa la vita di uno studente universitario italiano
che si trasferisce in un’altra città rispetto a quella della propria famiglia?
Alle spese per vitto e alloggio va sommata quella per la retta, oltre ai
normali consumi di un ventenne. Secondo il rapporto Eurostudent 2012-2015 e una
recente indagine di Federconsumatori, in Italia questa cifra si aggira intorno agli
8-10.000 euro all’anno.
Ci sono ovviamente parecchie distinzioni da fare: in primo
luogo tra Nord, Centro e Sud, poi tra i grandi e i piccoli centri. Se al Nord
le rette sono aumentate anche del 40% in tre anni, è qui che si hanno più
possibilità di godere di una sovvenzione, dalle borse di studio (ne usufruisce
il 6,7% degli studenti italiani)agli alloggi universitari (1,7%). Il Centro
Italia è l’area che nel complesso registra la spesa più elevata (+9% rispetto
alla media) e gli affitti più alti. E se al Sud si registrano le rette e le
spese più contenute del Paese – tranne per quanto riguarda l’ateneo di Palermo –qui
un giovane universitario troverà più difficilmente un lavoretto che gli
consenta di mantenersi o almeno contribuire alle spese sostenute dalla famiglia.
Secondo una ricerca dell’Ufficio studi di Immobiliare.it, il
costo per l’affitto nelle maggiori 15 città italiane si aggirava l’anno scorso
intorno ai 380 euro al mese per una stanza singola e 270 euro per un letto in
una doppia. Se si decide di studiare a Milano, Roma o Napoli, bisogna sommare a
queste spese anche quelle per i trasporti, a meno che non si scelga di vivere
vicino alla propria facoltà, che di solito non si trova in periferia. Quindi,
in quest’ultimo caso i prezzi lievitano ulteriormente.
Una valida soluzione a questo problema è costituita
dalleuniversità telematiche, che sempre più persone stanno prendendo in
considerazione perché permettono di studiare da casa (o da qualunque altro
posto) attraverso la piattaforma online. L’Università Niccolò Cusano, ad
esempio offre agli
studenti che frequentano i suoi master universitari con sede a Roma la
possibilità di ritirare il materiale didattico anche nei Learning Center, cioè
dei centri afferenti all'ateneo, più vicini a loro. Questo permette agli
studenti fuori sede di avere gli stessi vantaggi di uno studente in sede, e
alle famiglie di risparmiare notevolmente sulle spese.
Basti pensare che per una stanza singola a Milano, la
città più cara d’Italia, si spendono in media 490
euro, che salgono a circa 600 per il centro e zone limitrofe. Roma ha costi più
bassi, ma una singola vicina al centro costa circa 500 euro. Poi vengono
Firenze, Bologna, Torino e Napoli. Siena e Palermo guadagnano invece il podio
degli aumenti più alti, sempre per quanto riguarda gli affitti (quasi il 10% in
più in un anno).
Ormai far studiare un figlio in un’altra città – specie se
fuori dalla propria regione – è diventato quasi impossibile per i ceti più
bassi, mentre per quelli medi sta diventando un impegno sempre più gravoso da
affrontare. Soprattutto se poi bisogna aspettare diversi anni per avere un
ritorno economico dall’investimento, ovvero il posto di lavoro per il giovane
laureato.
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