Usa: Baby Hope, giallo risolto dopo 22 anni

STATI UNITI. Un giallo durato ben 22 anni, lunghissimi e disperati. La polizia della Grande Mela ha annunciato l'arresto di un uomo che ha confessato lo stupro e l'omicidio di una bimba di 4 anni, il cui corpo martoriato fu ritrovato 22 anni fa a Manhattan. Il crimine, rimasto a lungo insoluto, ha finalmente trovato l'epilogo con la scoperta anche dell'identità della piccola, all'epoca ribattezzata dai media 'Baby Hope' e la cui storia commosse l'America. L'omicida era quindi il cugino della bimba.
La scoperta del cadavere, nel luglio del 1991, vicino a una superstrada nel nord di Manhattan, nel quartiere di Washington Heights, é rimasto per anni nei ricordi più bui della città.
Tra i tre e i cinque anni, visibilmente denutrito (pesava appena 11 chili), il corpicino mostrava i segni di percosse e violenza sessuale. La salma, che non fu mai reclamata, rimase per due anni nel deposito di cadaveri della città fino a quando i detective che lavoravano al caso non decisero di pagarne la sepoltura in un cimitero nel Bronx, dove ancora oggi riposa sotto una lapide senza nome. Sabato per la prima volta la bimba é stata identificata formalmente: si chiamava Angelica Castillo. Conrado Juarez, 52 anni, e originario del Bronx, é stato arrestato venerdì pomeriggio vicino al ristorante in cui lavorava come lavapiatti, a Manhattan, ed é stato formalmente accusato di omicidio. L'uomo, ha raccontato il commissario della polizia di New York Raymond Kelly, ha confessato: all'epoca trentenne, il giorno dell'assassinio, arrivò nell'appartamento dove la bimba viveva con sette famigliari ad Astoria, nel Queens, la stuprò e successivamente la strangolò; a quel punto, chiamò da un'altra stanza la sorella Balbina, che nel frattempo é deceduta, i due infilarono il corpicino in una borsa frigo portatile, presero un taxi e poco dopo abbandonarono il fardello vicino a un'autostrada nella parte alta di Manhattan.
La polizia, che per anni ha continuato a lavorare al caso, quest'estate ha ricevuto la soffiata anonima in una donna che sosteneva di aver sentito la conversazione in una lavanderia di un'altra donna, che raccontava che all'epoca sua sorella era sparita.

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