Alitalia, Lupi: Italia non sia Cenerentola

ROMA. L'alleato dell'Alitalia non potrà ridimensionare il ruolo del nostro Paese, "l'Italia non può fare la Cenerentola, è un pilastro fondamentale dell'alleanza". E' quanto ha sostenuto il ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi ai microfoni di Sky Tg24.
Il ministro ha sottolineato inoltre che ormai "il settore del trasporto aereo non puo avvenire che in una grandissima alleanza internazionale" ma un'alleanza che garantisca l'importanza del nostro Paese. "L'Italia non deve essere regionale, l'Italia non puo' fare la Cenerentola é un pilastro fondamentale dell'alleanza". Perciò se l'alleato sarà Air France-Klm, il trasporto dovrà essere articolato tra Parigi, Roma e Amsterdam. "Se non sarà così - ha concluso - noi lavoreremo per individuare altre alleanze internazionali mentre l'azienda dovrà risanare i conti e fare un nuovo piano industriale".
Lo Stato Italiano "non ha messo soldi, neanche un euro dei soldi dei cittadini" per il salvataggio dell'Alitalia e "non ridurrà di un euro i debiti che i privati hanno creato", ha affermato Lupi. "Noi non vogliamo salvare nessuno, il governo deve fare il governo deve creare le condizioni perché le imprese, tutte le imprese - piccole, medie e grandi - siano aiutate a vincere la sfida della crisi e, su alcuni settori che noi riteniamo fondamentali come il settore del trasporto aereo, si possa continuare la collaborazione dei privati per esercitare questo ruolo".
Riguardo all'ingresso delle Poste Italiane nel capitale Alitalia, Lupi ha respinto la tesi che si tratti di una sorta di intervento pubblico. "Le Poste - ha detto - sono un'azienda, un'azienda pubblica che sta sul mercato, che é stata risanata e fa utili. Noi abbiamo individuato le condizioni che potessero rilanciare un piano industriale diverso da quello che e' stato, e che é fallito, e potessero ripermettere" all'Alitalia di poter trattare con Air France in condizioni più favorevoli. "Su 300 milioni di aumento di capitale - ha ricordato il ministro - 225 vengono dai privati che, in questi cinque anni hanno creduto nell'azienda e ci hanno rimesso i soldi".

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