Yara, confermato ergastolo in appello per Bossetti. La difesa: andremo in Cassazione

di BEATRICE GALLUZZO - Dopo quindici ore di camera di consiglio, i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Brescia hanno confermato per Massimo Bossetti la sentenza del giudice di primo grado: colpevole, dunque, e condannato all’ergastolo. Claudio Savagni, avvocato dell’uomo, ha dichiarato che "questa sera si è assistito alla sconfitta del diritto". Ecco perchè i legali del muratore di Mapello, Savagni e Paolo Camporini immediatamente dopo la sentenza, hanno “dato per scontato” che porteranno il caso alla Cassazione.

Durante il processo, Savagni ha citato una frase che fu detta durante la lettura della sentenza del famoso caso O.J.Simpson, il giocatore di football accusato di aver ucciso l’ex moglie: “credo che probabilmente sia stato lui ma non ci sono abbastanza prove". La dichiarazione è eloquente di per sè, ma il legale aveva poi specificato- in relazione a Bossetti -“dobbiamo essere sicuri che è colpevole. Se permangono dei dubbi dovete assolvere. Questo è il nostro ordinamento". La difesa si è lamentata delle “troppe incongruenze” nel caso, e ha invitato i giudici a non accontentarsi “di risposte filosofiche”, ma di “volere per Yara il vero responsabile di questo omicidio”.

Il sostituto procuratore generale Marco Martani, che aveva chiesto la riconferma dell’ergastolo, è di tutt’altro avviso. “La ricostruzione degli elementi di prova e la sentenza era ben fatta", ha dichiarato, riferendosi al processo di primo grado. Inoltre, “il capo di imputazione è sufficientemente dettagliato, la ricostruzione della responsabilità di Bossetti è ineccepibile, completa e logica".  Certo è, per Martani, che “non c'è da farsi tante fantasie sul movente”, ma “come sono andate le cose ce lo può dire solo Bossetti, ma credo che a questo punto non lo farà e non ce lo dirà mai. Non solo per esigenze processuali, ma anche per salvaguardare la sua immagine".

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